Page 761 - Lezioni di Mitologia;
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                               PENTEO.


           — Qui sono dipinte     le cose che avvennero    sul
        Monte Citerone   :  le danze,  i cori delle Baccanti, e
        le rupi dalle quali scorre  il vino, nettare dei mor-
        tali. Vedete l'edera che s'arrampica,   i serpenti che
        strisciano sul monte, o annodano     i  tirsi,  gli alberi
        che stillano, miele. Ecco là un grosso salcio rove-
        sciato, forza maravigliosa per donne che non siano
        invase da Bacco. Le scellerate      hanno   gettato  a
        terra  il misero Penteo, smembrandolo sotto l'appa-
        renza di un leone   , e adesso lacerano la preda   , e
        sono  la propria madre e     le  sorelle  della  madre.
        Queste gli troncano   le mani, l'altra tira il proprio
        figlio pe' capelli. Voi direste di vederle veramente,
        e che gridino dalla gioia:   tanto  i loro  spiriti  dal
        furore del vino sono   alterati!
           Bacco guarda    tutto questo da una rupe con le
         gote  gonfie  pel  corruccio  ,  e punge le donne  coi
         suoi  sdegni  violenti. Elleno non   s' avveggono  di
        quello che fanno, né come Penteo loro gridi mise-
        ricordia: non odono     che  il  ruggito  di un  leone.
        Ecco le cose che passano sopra la montagna. Quanto
         a  quello  che dopo   vedete  , è Tebe  ,, la reggia di
         Cadmo, e un gran pianto nel Fòro.      I parenti,  gli
         amici, che riuniscono  il corpo onde porlo sulla pi-
         ra. La testa di Penteo è talmente      sfigurata  che
         Bacco stesso n'ha compassione:     è nel primo fiore
         della sua età, ha la faccia tenera, delicata  i capelli
                                                     ;
         biondi non mai   cinti  dall'edera e dalla vite. Non
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