Page 135 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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      sviluppo, tutto è di nostra invenzione  j ond e
      che  il pubblico  ci giudica con estremo rigore.
      Non così avviene nella tragedia:  i soggetti sono
      dati  e conosciuti  :  che siano  verisimili o no
      poco v’importa. Rappresentateci Adrasto  ; an-
      che i fanciulli vi racconteranno le sue sventure j
      al solo nome d’ Edipo e d’Alcmeone  vi diranno
      che il dramma debbe finire coll’assassinio di una
      madre. Se vi sfugge di mano  il  filo dell’intrec-
      cio , fate cantare il coro y siete imbarazzato per
      Io scioglimento ? fate scendere un nume dal cie-
      lo  : il popolo sedotto dalla musica e dallo spet-
      tacolo vi accorderà ogni specie di licenza  , e co-
               i vostri nobili sforzi (i). Ma
     ronerà sul fatto
      ben mi accorgo della vostra sorpresa. Permette-
      te eh’ io mi giustifichi più per minuto. Allora si
     pose a sedere, e mentre, ad imitazion de’ sofi-
       , alzava la mano per segnar nell’aria un gesto
      sti
     elegante, vedemmo entrar Teodetto, autore di
                     ’
     molte tragedie eccellenti  ( 2 ) y Polo, uno de’ più
     abili attori della Grecia (3)  e qualcuno de’ no-
     stri amici  , nei quali si riunivano gusto squisito
       (») Antif. e  Difil. pres. Aten.  I. 6 , p. 222 .
      ( 2 ) Plut. nella vita dei dieci orai,  t.  2 , p. 837 .  Sui'
      da in Qiof,
      (3) Aulo Geli,  l,  7  , c. 6 .


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