Page 139 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA.  I S9
      dete che il fulmine cadendo sopra an arboscel-
      lo  fa meno impressione , che quando schiaccia
      una quercia che superba alzava la fronte  alle
      nuvole.
        Teodetto. Sarebbe d’ uopo poter interroga-
     re gli arboscelli vicini, e sentire come  la pen-
         l’ uno di questi due spettacoli sarebbe più
      sano ;
      atto  a renderli  attoniti: V altro ad interessarli!
      ma senza spinger più oltre questa discussione,
     ora direttamente rispondo alla dimanda di Zo-
      piro.
        I nostri primi autori si esercitavano d’ordi-
     nario  sui personaggi celebri dei tempi eroici.
      Abbiamo conservato quest’ uso  perciocché i re-
                      ,
     pubblicani  contemplano sempre con maligna
     gioia troni rovesciati nel fango  , e la caduta di
     un sovrano che porta con seco la rovina d’un
     impero. Aggiungo che le sciagure d’un privato
      non varrebbero a dare alla tragedia  il marayi-
      glioso.
        L’ azione debbe essere intera e compita j
      cioè debbe avere un principio,  ira mezzo, un
      line  ( 1 ) ; perciocché tal’ è  l’ espressione de’ filo-
      sofi, quando parlano d’un tutto, le cui parti si
      (1) Idem  ivi. Corneil.  primo discorso  sul poema
      dramm. p.  11.



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