Page 142 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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ll>2 VIÀGGIO D AN ACARSI
d’opera del nostro teatro mi offrono su questo
punto varietà, le quali m’ impediscono di pro-
gredire.
Teodetto. Sarebbe desiderabile che l’azio-
ne non durasse più della rappresentazione del
dramma: ma procurate almeno di rinchiuderla
nello spazio di tempo (i) che scorre tra il le-
vare ed il tramontar del sole {a). Insisto sull’a-
zione, perchè questa per così dire è l’anima
della tragedia ( 2 ) , e l’interesse teatrale dipende
specialmente dalla favola o dalla costituzione del
soggetto.
Polo. I fatti confermano questo principio :
ho veduto alcuni drammi aver buona riuscita
senz’altro merito, che una favola ben presa , e
condotta con abilità. Ne ho veduto degli altri T
ne'quali i costumi, i pensieri e lo stile promet-
tevano un sicuro buon esito, e che cadevano
(1) Idem ivi e. 5 , p. 65 6. Dacier r/Jless. sulla
poet. p. 66. Pratica del teatr. I. », p. 108.
(a) Aristotele dice un corso del sole , e dietro que-
st! espressione i moderni hanno staòilito $4 ore ; ma
gl interpreti più eruditi, intendono la durala giorna-
liera del sole sull'orizzonte ; e siccome i drammi si
rappresentavano alla fine dell! inverno , la durata
dell'azione non doveva essere che di nove a dieci ore .
C 2 ) Aris tot. poet. c. 6, p. 65q*
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