Page 141 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA.  ìt,l
      azione, nulla sarebbe  pili mal collocato, che la
     disputa di cui parlate : questo però non sarebbe
      già un difetto di Sofocle, ma del tempo. Tor-
      niamo all’azione. Non pensate già con certi au-
     tori, che  la sua unità altro non sia che l’unità
     dell’ eroe j e sul loro esempio non  vi ponete ad
     abbracciare , nemmeno in un poema , tutte le
     circostanze della vita di Teseo o di Ercole
                             ( 1 ).
     Sarebbe un indebolire o distruggere  l’ interesse
     col prolungarlo eccessivamente , ovvero stender-
     lo sopra un numero troppo grande di punti.
     Ammirate la saggezza d’ Omero che non ha scel-
     to per  l’ Iliade che un episodio della guerra di
     Troia (z).
        Zopiro. So che l’emozioni aumentano di
     forza ravvicinandosi , e che  il mezzo più bello
     di scuoter l’anima è quello di colpirla a tratti
     accelerati: nondimeno bisogna che l’azione ab-
     bia una certa estensione. Quella dell’ Agamen-
     none d’Eschilo non poteva accadere che in un
     tempo considerabile:  quella delle  Supplicanti
     d’ Euripide dura parecchi giorni, mentre nel-
     l’ Ajace e nell’ Edipo di Sofocle tutto si termina
     in una leggiera porzione della giornata.  I capi
      ( 1 ) Arisi, post. v. 8, p. 668,  c. i8, p. 666.
      (a) Idem ivi c. a6, p. 675.



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