Page 302 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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302 VIAGGIO D'AJfACARSI
lascia dietro di sè tracce di luce più o meno vi*
sibili , secondo che il lettore è più o meno il-
luminato (i). Tal’ era il metodo degli antichi
filosofi più gelosi d’indicare le idee nuove che
di diffondersi sulle idee comuni.
Questo grand’uomo dipinse sè stesso nei
suoi scritti. Non avvi cosa più commovente di
quel candore , con cui egli rende conto delle sue
sviste e delle disgrazie che cagionarono. Qui
leggerete le liste degli ammalati da lui curati
in tempo d una epidemia , e la maggior parte
de’ quali erano morti tra le sue braccia (2). Là
lo vedrete vicino d’ un Tessalo ferito d’ una sas-
sata nella testa , senza accorgersi da principio
che facea d’uopo ricorrere al trapano; poscia
avvertito dei suo fallo da segni mortali , ne or-
dina l’operazione sui decimo quinto giorno , e
1 ammalato muore il dì appresso 3 ). Questa
’
(
confessione la fa egli medesimo di sua bocca
;
poiché reso superiore ad ogni specie d’amor pro-
prio , volle che gli stessi suoi errori divenissero
lezioni per noi» Non contento d’aver consecrato
i suoi giorni al sollievo degl’infermi, e deposto
(1) Idem de vici. rat. comm. *, t. 5 , p. 5 i,
Un. 29. Idem degli elem. L 2, t. i, p. 68, Un. sò.
fa) Ippocr. epid. I. \ , % , 3 , ec.
Q) idem 4 6,$. 14, 4. » p. 778»
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