Page 341 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
P. 341
1
NOTE. 34
L’opinione di Diodoro e di Plinio suppone
che al tempo loro non esisteva più in Creta al-
cuna traccia del labirinto, e che si era pur ob-
bliata l’epoca della sua distruzione. Contuttociò
fu detto che è stato visitato dai discepoli di
Apollonio Tianco contemporaneo di questi due
autori (i). I Cretesi adunque credevano allora
di possedere ancora il labirinto.
Desidero che si (àccia attenzione a questo pas-
so di Strabone: « A Nauplia, presso l’antica Argo,
» dice questo giudizioso scrittore fz), si vedono
» ancora vaste caverne , dove sono costruiti dei
« labirinti, che si credono opera dei Ciclopi (a)».
Questo vuol dire che la mano degli uomini aveva
aperto nel vivo sasso delle vie che s’ incrocicchia-
vano e si ripiegavano sopra se stesse , come si
pratica nelle cave. Tale si è, se non erro, l’idea
che bisogna formarsi del labirinto di Creta.
V’eraforse più d’un labirinto in cjuest'isolai
Gli autori antichi non parlano che d’ un so-
lo. Per la maggior parte il mettono a Cnosso,
alcuni pochi a Gortina (3). •
ci hanno dato la
Belon e Tournefort (4)
«
(i) Filostr. vìi,. Apoli. I. 4. c. 34. p. 174 *
(a) Strab. I. 8 , p. 36 9 , 375.
(a) Io ne ho parlato nel cap. LUI di quest'opera.
( 3 ) Meurs. in Crei. L 1, c. a.
1 , p. 66*
(4) Belon osserv. Li, c. 6, Tour. viag. t.
Digitized by Google