Page 81 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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    giurìa personale. Altri però, perfidi quanto ba-
    sta per confondere i difetti coi vizj , ed il meri-
    to col ridicolo,  spie della società, declamatori
    sul teatro, fecero gli uomini piò riputati scopo
    della malignità della moltitudine,  le fortune,
    bene o male acquistate , bersaglio della sua ge-
    losia. Non  v’ era cittadino collocato in grado
    tanto eminente o tanto umile che fosse al coper-
    to dai loro colpi. Talvolta disegnati sotto allu-
    sioni facili a capirsi , furono ancora più sovente
    chiamati per nome e rappresentati con maschere
    al naturale. Abbiamo un dramma , in cui Timo-
    creone pone in ridicolo nel tempo stesso Temi-
    stocle e Simonide (1): ce ne restano parecchi
    contro un  fabbricatore  di lampadi nominato
          il quale coi suoi raggiri erasi innalza-
    Iperbolo ,
    to alle magistrature (2).
      Gli autori delle satire ricorrevano all’ impo-
    stura per isfogare il loro rancore, a  vili ingiu-
    rie per soddisfare  la minuta plebe. Costoro col
    veleno in mano andavano scorrendo  le  varie
    classi di cittadini e l’interno  delle case, onde
    esporre al pubblico orrori, dei quali non ave-
    vano fatto certa cognizione 3 ). Talvolta si sca-
                   (
     (1) Snida in T/jUcxp.
     (2) Asislof. nelle nubi  v. 652 .
     ( 3 ) hlem nei cat>. ». 1271. Orazio U a , eplst. 1, ». i 5 o.
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