Page 79 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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       La lettura di queste commedie prova chia-
    ramente che gli autori non ebbero per oggetto
    se non di piacere  alla moltitudine: che tutti  i
    mezzi parvero loro indifferenti, e che impiega-
    rono a vicenda  la parodia, l’allegoria  e  la sa-
    tira, sostenute con immagini le più oscene, e
    con espressioni le più grossolane.
       Essi dipinsero a colori ben differenti gli og-
    getti medesimi trattati dai poeti tragici. Si pian-
    geva alla INiobe d’Euripidej  si rideva a quella
    di Aristofane: gli Dei e gli eroi furono travestiti,
    e dal contrasto della loro trasformazione con la
    loro dignità nacque  il ridicolo. Varj furono  i
    drammi intitolati col nome di Bacco e d’ Èrco-
    le} facendo la parodia del loro carattere, gli au-
    tori comici non avevano riguardo d’esporre al-
    la derisione del popolaccio l’eccessiva poltroneria
    del primo e la somma voracità del secondo (i).
    Epicarmo , onde saziare  la fame di quest’ ulti-
    mo, gli  la porre in tavola e descrive per mi-
    nuto tutte le sorti  di pesci e di conchiglie co-
    nosciute al suo tempo (a).
       Gli stessi  tiri di buffoneria apparivano nei
    soggetti allegorici, come quello dell’ età deil’o-
     (1)  //risto/, nella pace  v. 740. Scoi.  ivi.
     (2) Epicar. nozze  di' Eie pres. Aten.  I.
                         3, p. 85 ,
    l.  7, p* 3 i 3 , „i8. ec.


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