Page 102 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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92         LEZIONE SESTA.
       abbandonato  affatto  dalla popolazione. Di  lassù mandarono a
       consultar  1’ oracolo , e questo rispose  :  <r Sia scelta a sorte una
       » vergine  del sangue  d’ Epito (era come a dire della famiglia
       » reale, giacché  si chiamavano Epitfdi  i discendenti da Epito
       »  figliolo del re Cresfonte) e sia immolata in un sacrifizio not-
       » turno alle divinità infernali; se la sorte sbagliasse, sia sosti-
       » tuita un’ altra vergine offerta volontariamente. » La sorte cadde
       sulla figliola di Licisco  ; ma questo  la trafugò, e per più sicu-
       rezza la condusse a Sparta. Allora Aristodemo, valoroso guer-
       riero, appartenente anche lui alla stir|x; degli Epitidi, offri spon-
       taneo la propria figliola  , benché già  1’ avesse promc.ssa sposa. 11
       giovane sposo volle impedire che avesse luogo  il terribile sacri-
       fizio  ; si sforzò dapprima a mostrare che dal momento delle pro-
       missioni  il padre aveva jierso qualunque potestà sulla figliola  :
       poi, riuscendo inutili le sue rimostranze, non dubitò di salvarla
       a costo dell’ onore  ; e dichiarò che non solo la non ora più ver-
       gine, ma che era anzi prossima a divenir madre. Anche quella
       menzogna  fu vana. Aristodemo infuriato  la  uccise di propria
       mano  , e squarciandole  il  .seno  mostrò  falsa  la dichiarazione
       dello .«poso. Quantunque la ragazza non  fos.se uccisa con quelle
       forme che aveva indicato  il dio, pure  il popolo credè adempito
       l’oracolo, e si dette a festeggiare la sua riconciliazione col cielo.
       Per gli Spartani, al contrario, fu tal cosa un gran motivo di sco-
       raggiamento  ; e la guerra rima.se sospesa |x.‘r sei anni.
          Passati questi,  il re Teopompo si decise a metter l’assedio
       intorno a Itomc. l Messeni, già imbaldanziti, uscirono a presen-
       targli battaglia;" e si combattè fieramente dall’ una e dall’altra
       parte fino al venir della notte. Eufaete mori pochi giorni dopo
       per le molte ferito che aveva ricevuto. Non avendo es.so la.sciato
       figlioli, fu eletto re Ari.stodemo, che seppe cattivarsi  gli animi
       de’ sudditi colla dolcezza del suo governo, e riusci a ottener dei
       soccorsi  dagli Arcadi, da Sicione e da Argo. Pei primi quat-
       tr’ anni del suo regno non  si fece che saccheggiare rispettiva-
       mente  il territorio dei nemici ma  il quint’ anno  si venne alle
                    :
       mani, e gli Spartani, uniti ai Corinti, subirono una disfatta com-
       pleta.
          Eccoli allora a ricorrere al tradimento. Primieramente si-
       mularono d’ esiliare cento cittadini da Sparta, per vedere se fos-
       sero ricevuti nella fortezza d’ Itome, come doventati nemici della
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