Page 97 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LICURGO. E L.L SU.\ I.EGISI..\ZIONE.
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    principale, era  1’ agricoltura. Vivevano in villaggi campestri; veri
    servi della gleba, e lavorayan la terra coll’ obbligo di dare una
    determinata quantità del^ rendita ai padroni spartani
                            :  il di più,
    rimaneva a loro. Siccome quello che  i padroni esigevano non
    era per verità molto, cosi se la stagiono correva bene, godevano
    d’ una bona quantità del frutto dei loro sudori. Per questo, dun-
    que, e per la certezza che avevano di non esser venduti e quindi
    cacciati di luogo in luogo, e pel conforto di poter nutrire e ma-
    nifestare , senza esser visti e quindi impediti dai padroni  i
                             , tutti
    sentimenti di famiglia, e finalmente jier la speranza dell’ affran-
    camento che gli si faceva arridere pel caso che avessero reso dei
    segnalati servigi allo stato, parrebbe che la condiziono degl’iloti
    non avesse dovuto es.sere intollerabile. E non sarebbe stata,
                               .se
    gli Spartani non gli avessero estremamente avviliti col marchiarli
    d’ infamia, e non avessero procurato d’impedire le ribellioni che
    temevan da essi, col sottoporli a periodiche e a straordinarie car-
    nificine. Se un Iloto avesse toccalo qualcosa appartenente a uno
    Spartano, quella cosa si considerava come profanata: se avesse
    osato di cantare qualche canzone degli Spartani , e ballare a modo
    di questi  , ne veniva punito severamente  : chè a lui non s’ addi-
    cevano che balli e canti  vili e ridicoli. Se la brigata  si voleva
    spassare, o se  si voleva dare  ai ragazzi una lezione piratica di
    sobrietà, si costringeva un Iloto a ubriacarsi. Quanto poi ai ter-
    ribili avvertimenti che gli dava  il governo spartano per fare che,
    non si ribellassero, se n’ha una testimonianza certa in Tucidide.*
    Nell’ anno ottavo della guerra del Peloponneso, gli Spartani erano
    nei più gran timore d’una ribellione per parte degl’ Iloti. Ban-
    dirono dunque che sarebbero stati affrancati tutti quegli schiavi
    che si fossero presentati con delle prove d’ aver reso dei servigi
    allo stato. Si presentarono  i più valenti e smaniosi di libertà; nel
    numero totale ne furono scelti duemila come meritevoli della ri-
    compensa promessa  : si fece con tutte le forme la cerimonia del-
    l’ affrancamento, e furon condotti attorno ai templi con ghirlande
           , come inaugurazione alla vita libera che .stavan
    di fiori in testa
    per cominciare. Fu una tremenda ironia  : non eran quelle che
    le ghirlande dello vittime destinate al sacrifizio.  1 duemila furon
    fatti sparire  :  s’ ignora affatto  il modo della morte che doveron
    subire, ma non è però meno certa. Questo fatto, mentre ci fa
      * IV, 80.
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