Page 107 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPARTA FINO ALLE GUERRE PERSIANE.  9*7
       Qui  si potrebbe raccontare molte strabe avventure, nelle
    quali si trovò  il prode messenio  : e  le sue spedizioni notturne,
    alla testa di pochi compagni scelti, nella Laconia, contro la città
    di Fara e contro Sparta medesima  ; e  il rapimento  d’ alcune
    donne mentre ballavano a Caria in onore di Diana; e quello,
    tentato invano, delle donne raccolte a Egila, per la festa di Ce-
    rere ; e  la prigionia nella quale cadde in quest’ ultimo fatto
                              ; e
    la sua liberazione in grazia d’ una sacerdotessa che già da qual-
    che tempo sentiva amore per lui. Ma basti averle accennate cosi
    sommariamente, essendo esse o
                   totalmente inventate' o molto
    abbellite dalla leggenda.
       Inaspriti da quella sconfitta, gli Spartani non ebbero ros-
    sore di ricorrere, al solito, al tradimento; e dopo aver subor-
    nato con danaro Aristocrate, re degli Arcadi, si presentarono di
    novo a battaglia in un luogo detto la Gran Fossa. Nel forte della
    mischia, Aristocrate colle sue truppe si ritirò; e
                          i Messeni, ai
    quali allora rimase inaspettatamente sguarnito il fianco sinistro,
    furon circondati dagli Spartani e vinti completamente. Come
                               i
    loro maggiori doverono nella prima guerra ripararsi in Itome,
    COSI nella guerra presente, dopo  il disastro della Gran Fossa,
    Aristomene condusse
             i superstiti sul monte Ira. Gli Spartani gli
    tennero dietro e  gli assediarono, sperando  di  costringerli in
    breve tempo  alla  resa.  Siccome  i Messeni,  trovato  il modo
    d’uscire dalla fortezza, discendevano spesso nelle valli della La-
    conta 0 della Messenia e ritornavano poi a Ira carichi di preda,
    gli Spartani, per assoggettarli colla fame, proibirono che si se-
    minasse le campagne tanto dell’ una che deU’altra provincia. Ma
    Sparta  stessa  soffri  allora penuria di viveri, e ne nacque una
    sommossa popolare che fu acquietata dalla musa di Tirteo.
      Aristomene, sempre più animato  da’ suoi successi, tentò
    un’impresa arditissima. Una sera, col favore di tenebre folte,
    parti a marcia forzata da Ira con trecento compagni entrò nella
                          :
    Laconia, e arrivò sul far del giorno ad Amiclea città molto pros-
    sima a Sparta. La sorprese, la saccheggiò, e n’era di già parti-
    to, prima che ci arrivasse  gli aiuti spediti in fretta da^parta.
    Ma non  gli  andò  cosi bene  un’altra  volta, mentre tentava
    un’impresa simile; chè incontrò una metà dell’armata nemica,
    capitanata dai due re, e bisognò combattere. Le sue prodezze
    furon mirabili, e perdurò nel combattimento anche dopo rice-
      Storia dtlVantica Crteia.  7
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