Page 110 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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100       LEZIONE SESTA.
        » Com’ebbero, gli Arcadi, uccii-o Arislocrate colla lapidazioni^
        » ne gettarono  il cadavere fuori dei loro confini e lo lasciarono
        »  insi>|)olto. » K cosi vadano  i traditori.
          Dopo questa .seconda guerra terminata nel 668 , tutto il ter-
        ritorio della Mes.senia appari.sce .soggetto a Sparta, e forma, per
        COSI dire, la parte occidentale della Laconia. Gli abitanti di essa
        furon ridotti alla condizione d’ Iloti; quelli però di l’ilo odi Me-
        tone, parliti  jier mare subito  dofio  la caduta d’ira, approda-
        rono a Cillene, porto dell’ Elido; e di  li invitarono  i loro com-
        patriotti elio erano in Arcadia, ad andar tuli’ insieme in cerca
        d’una nova patria. Partirono infatti, e  si recarono in Sicilia:
        dove, intromessisi in una guerra clic si combatteva fra Anassilao
        signore di Reggio e la città di Zanele, s’ impadroniron di questa
        e  le dettero  il nome di .Mes.sena, che coiuserva ancora legger-
                                   '
        mente mutato in quel di Messina.
          Aristomene non aveva voluto seguire quei  profughi che
        pure lo desideravano iier loro condottiero. L’ animo suo- bolliva
        d’odio iueslinguibilo contro gli oppre.ssori della sua patria, né
        voleva troppo allontanarsi da loro [>er danneggiarli a ogni occa-
        sione che gli si offrisse. Infelicel mori ncU’isola di Rodi coi doloro
        (li non aver potuto migliorare le sorti della patria diletta: nè a que-
        sta rima.se più altro che T ardente amore de’ propri figlioli odiatori
        a morte degli Spartani. Non ci fu guerra per Sparla , che loro non
        si mettessero .sempre nelle  file de’ suoi nemici  ; e gli ultimi dei
        Messimi cantavano ancora al temiK) di Puusania, ({uando cioè né
        .‘^parta nè la Grecia cran più, nove secoli dopo la caduta d’lra>
               Sui Spartani oppressor di Mesaene
                Pien trìonPo menò Aliatomene.
                                *
               Gl' inacgul per i piani e pei monti,
                Calcò a terra lo inique lor fronti.
          Queste  vittorie costarono a Sparta tanto sangue, che ci
        volle molto tempo prima che si fos.se ben ristorata. Ma non ap-
        pena  |K)ti''  si rimosso alla conquista (già tentala invano, anzi
            ,
        con suo danno, avanti le guerre messeniche) di Tcgea , città del-
        l’Arcadia,  vicina al confine della Laconia. Per molti anni gli
        sforzi  degli Spartani contro quella città andarono novamento a
        vuoto. Consultato l’or.ncolo, e’ rispose che avrebbero vinto Tegea
        quando* avessero trasportato  nella  loro  città  l’ ossa  d’ Oreste
        figliolo d’ Agamennone
                 ; e interrogato in che luogo queste si tro-
              *
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