Page 113 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 113
SPARTA FINO ALLE GUERRE PERSIANE. 103
ne abbruciarono la selva sacra, e si sarebbero impadroniti della
stessa Argo, se non fosse stata validamente difesa dai ragazzi,
dai vecchi, dalle’donne, eccitati tutti dalla poetessa Telesilla.
Questo fatto e quel di Tirteo ci mostrano evidentemente
qual efficacia eserciti la poesia sugli animi umani , e ci fanno
proprio dolere che Tirteo *l’ usasse in favore degl’ingiusti oppres-
sori piuttosto che dei miseri oppressi. Oh quanto sarebbero stati
più belli di generoso affetto i suoi canti! Oh qual più vasto e
più sublime argomento avrebbe avuto l’ ardente sua musa !
Avrebbe potuto allora esaltare l’ eroismo e la costanza maravi -
gliosa d’ Aristomene e de’ suoi ; avrebbe potuto celebrare, delle
vittorie conseguite col valore, non comprate col tradimento
;
avrebbe potuto cantare la libertà della patria, l’ indipendenza
dagli stranieri, senza di cui libertà non può darsi, la difesa
delle spose, dei sepolcri degli avi, delle case dei padri, idei pro-
pri terreni : mentre nelle file degli Spartani non potè che ripe-
tere l’onore di chi muor combattendo e la viltà di chi fugge.
LEZIONE SETTIMA.
SOLONE E LA SUA LEGISLAZIONE.
Sulla fine della lenza lezione abbiamo detto che nell’ inva-
sione dei Dori dal Peloponneso nell’ Attica, il re Codro si fece
uccidere per liberare il suo popolo dall’ oppressione straniera.
Dopo quel generoso sacrifizio, si credè, o piuttosto si volle cre-
dere, che nessun altro fosse degno oramai di portare in Atene il
titolo di re ; e gli fu sostituito quello d’ arconte, cioè governato-
Il potere dell’arconte fu lo stesso di quello dei re, e come
re.
ai re, gli durava tutta la vita. Ma era però responsabile ; e ciò
fa supporre in quelli che 1’ avevano eletto il diritto di sospen-
derlo dalla magistratura o di punirlo in qualch’ altro modo, il
diritto insomma d’ esigere eh’ e’ rendesse conto del suo operato.
Primo arconte perpetuo fu nominato Medonte figliolo di