Page 289 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ORIGINE DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO.  279
    questo scopo e con tali istruzioni che nel 43? partirono per Cor-
    cira da Atene  dieci  navi  sotto  il comando di Lacedembnio,
    figliolo di Cimone.
       Le s’unirono allenavi di Corcira che erano HO. Quelle
    dei nemici salivano a 150, di cui 90 erano proprio dei Corinti,
    e r altre appartenevano ai loro alleati. Le due flotte s’ incontra-
    rono e s’ azzuffarono presso l’isola di Sibota. La zuffa fu oltre-
    modo accanita, sebbene non decisiva, e durò  tutto  il giorno.
    Gli Ateniesi non  ci presero parte  se non da ultimo, affine di
    proteggere  i loro alleati quando  questi,  incalzati dal nemico,
    cominciarono a indietreggiare. S’ avvicinava la sera; pure  i Co-
    rinti intonavano  il peana  per rianimare  il  conflitto, quando
    tutt’ a un tratto giraron  di bordo e  s’ allontanarono. Era per-
    chè avevan visto venire  a  quella volta 20  navi  ateniesi che
    erano state mandate da Atene in rinforzo alle prime 10.  I Cor-
    ei resi  , che non ne capivano  il perché,  si maravigliarono  di
    quella ritirata improvvisa dei Corinti. Quando poi veddero in
    distanza le 20 navi,  le crederono dapprima delle navi nemiche
    che venissero ad attaccarli, e si ritirarono anche loro. Cosi ebbe
    termine  il combattimento.  Tutt’ e due  le parti, attribuendosi
    r onore della vittoria, inalzarono,  il giorno dopo, dei  trofei.
       .
    I Corinti non vollero riattaccar battaglia e fecero vela fier tor-
    narsene a casa. Nel ritorno,  s’ impadronirono per sorpresa della
    città d’Anattorio, sul golfo d’Ambracia, che fin allora avevano
    posseduto in comune coi Corciresi. Ci lasciarono una colonia e
    proseguirono la loro navigazione. Arrivati in patria, venderono
    ottocento  prigionieri che avevan fatto nel combattimento  , e ne
    ritennero dugencinquanta dei più ricchi  ; o per averne dei co-
    piosi riscatti, 0 per farne strumenti d’una rivoluziono nell’isola.
    Le navi  ateniesi abbandonarono Corcira, già uscita  salva  dal
    minacciante pericolo.
      Sopita questa querela, ecco nascerne un’altra  all’ estre-
    mità opposta della Grecia, sulle coste della Macedonia.
      La penisola di Calcidica  s’ avanzava  nell’ Egeo divisa in
    altre tre piccole penisole, o meglio tre lingue  di  terra. Sulla
    più meridionale di esse, che era detta Pallene , e precisamente
    .sull’ ismo mediante  il quale quella lingua è congiunta alla pe-
    nisola  , sorgeva la città di  Potidea.  L’ era una colonia di Co-
    rinto; e come tale,  la  si lasciava influenzare dalla sua madre-
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