Page 295 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 295

ORIGINE DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO.  285
    » devano, con una saviezza superiore alla loro fortuna, con un
    » ardire superiore alle loro forze, non solo respinsero  i barbari,
    >> ma inalzarono lo Stato fino a questo alto grado di gloria. Non
    » ci mostriamo dunque degeneri  i mezzi al
                  ; resistiamo con tutti
    « nemico; e lo Stato, procuriamo di trasmetterlo ai posteri non
    «•meno potente di quel che  1’ abbiamo ricevuto noi. »  ‘
      La risposta d’ Atene agli Spartani fu data precisamente nel
    senso che  1’ aveva proposta l’ericle. Era lo stesso che rigettare
    affatto le domande di Sparla e dirsi pronti alla guerra.
      Fu segnale di questa  il seguente fatto di Platea. Sulla fine
    di marzo dell’anno  Ì3I uscirono un giorno da Tebe poco più
    di 300 Tebani guidati da due Beotarchi  ; e quando fu notte, en-
    trarono silenziosamente in Platea, di cui  il capo del partito ari-
    stocratico, che era d’intesa con loro, gli aveva aperto  le porte.
    I cittadini dormivano  ; una forte voce gli risvegliò  ; era la voce
    di un araldo che gl’ invitava a unirsi  alla lega beolica ed en-
    trare armati nelle  file dei Tebani. Spaventati dapprima perché
    s’ immaginavano fosse molto maggiore di quel che era  il numero
    dei Tebani , calarono agli accordi e acconsentirono  all’ esigenze
    de’ loro nemici. Ma  accortosi qualcuno del piccolo numero di
    questi, si comunicò in un momento la bona novella. Pensarono
    allora  i Platoani  di  assalire  gl’ invasori  ; e per concertare  fra
    loro segretamente  il come e  il quando, stabilirono delle comu-
    nicazioni interne da casa a casa, sfondando  le pareti divisorie.
    Poi barricarono con dei carri le vie, e prima che la notte finisse,
    si precipitarono a mano armata  sui Tebani.  (Questi tentarono
    prima di resistere, poi di fuggire ma attaccati  fieramente  dai
                   :
    cittadini,  oppressi  dalle  pietre e dai  tegoli che  le donne e  i
    .servi gli scagliavano contro dall’ allo dello case, sbalorditi dalla
    pioggia che cadeva dirottamente, furono parte  trucidali, parte
    fatti prigionieri. Anche questi poco dopo furono uccisi.
      In rinforzo  ai  trecento era  parlilo da Tebe un corpo di
    truppe più numeroso. Dovevano arrivare a Tebe prima che fl-
    uisse  la  notte. Ma  l’ ingrossamento dell’ Asopo prodotto dalla
    pioggia,  gli aveva  assai  trattenuti; jMjr  cui arrivarono presso
    Platea, che la sorte dei loro compagni era già stala decisa. Sa-
    puto questo, si ritirarono.
      Arrivata ad Atene la notizia di quei  fatti, gli  Atenie.si ar-
       > id., i,t43,Ul.
                               Digitized by Google
   290   291   292   293   294   295   296   297   298   299   300