Page 310 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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      300      LEZIONE DICIANNOVESIMA,
      armi e  il loro doli’ accanito nemico,  l’ ottenne la fame. Gli as-
      sodianti avevano costruito due muri di circonvallazione intorno
       alla città  , distanti fra loro circa sedici piedi  :  quello  interno  ,
       j>er non essere mòlOstaU dai Plateani  ;  l’ esterno per raspiiigere
       qualunque soccorso che -venisse a questi dall’ Attica. Isolati  in
       tal modo, si fece fra gli assediati ogni giorno più stringente  il
       bisogno di viveri. Eumolpide, uno dei capi, e l’indovino Tea-
       uete proposero agli altri un tentativo arditissimo; era di fuggir
       tutti  di notte tempo scavalcando  le mura di circonvallazione.
       Cosi  il nemico non avrebbe preso che un ammasso di case affatto
       vote d’abitatori. Approvato  il progetto.  Si dettero  a preparare
       delle scale di legno alte come lo mura che si doveva scavalcare.
       Per misurarne  l’ altezza contarono le file dei mattoni di cui eran
       fabbricate. Quando si trattò di mettersi all’impresa pericolosa,
       una metà degli assediati si scoraggirono, e non vollero più farne
       nulla. Non cosi gli altri 2i0 incirca;  i quali, colta l’opportunità
       di una notte che cadeva gran  pioggia accompagnata da vento
       cheti cheti , distanti  1’ uno dall’ altro per non far rumore urlan-
       dosi scambievolmente coll’ armi  ,  calzalo solo  il piede sinistro
       |ier non sdrucciolare sul fango, s’avanzano, appoggiano al primo
       muro lo .scale e le salgono.  I primi dodici a salire non avevano
       che la corazza e  il pugnalo  ; gli  altri erano armati di giavellotti
       e di scudi. Un tegolo smosso da uno di loro nell’ attenersi a un
       merlo, rotolando giù con rumore gli tradì. Lo sentinelle, sentito
       quel rumore, gridarono  all’ armi.  1 Plateani fhe eran rimasti
       nella città, procurarono  .subito di produrre nei nemici una di-
       versione per salvare  i  loro  fratelli. Quindi fanno una  sortita,
       dalla parte contraria a quella dove questi davano  la  scalata;
       e appena che veggono  i Peloponnesiaci accender  le fiamme i>er
       darsi  i .segnali, anche  loro ne accendono sull’alto delle mura
       pc*r generar confusione e ingannarli. Cosi mentre gli assediaiiti
       corrono qua e là con delle fiaccole in mano per conoscere dove
       e perché s’ era dato  il grido d’allarme,  i  fuggiaschi,  proU*tti
       dalle tenebre, tirano colpi di freccia sui più vicini, e continuano
       intanto l’opera loro. Attraversati  i muri, restava da passare un
       fos.so che era coperto di ghiaccio, ma non tale da sostenerli. A
       ogni modo non esitano un solo momento: saltan dentro, e col-
       r acqua fino al collo arrivano dall’ altra parte. Per ingannare  il
       nemico, che gli avrebbe dicerto inseguiti  , |iensarono di prender
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