Page 396 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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•  386   LEZIONE VENTITREESIMA.
          Intanto s’ avanzava Agesilao. Ricevuto il suo richiamo, era
        passato nel Chersoneso  ; e seguendo  la via tenuta quasi cento
        anni prima da Serse, aveva attraversato la Tracia, la Macedo-
        nia e la Tessaglia, costretto sempre a combattere, ma sempre
        vincitore. Arrivato finalmente nella Beozia, incontrò a Coronea
        r armata  dei confederati che  l’ aspettavano. Ci  fu  li una fiera
        battaglia. Agesilao ricevè parecchio ferite, ma la vittoria fu sua.
          Fra r una e l’altra di queste due battaglio terre.stri, avve-
        nute nel luglio e nell' agosto del 39i e vinte dagli Spartani, n’era
        avvenuta una navale, j)cr.sa dagli Spartani, e molto più impor-
        tante i>er lo sue conseguenze. Dopo  la battaglia d’ Egosjiotamo
        ratenie.se Conone che s’era rifugiato a Cipro, rimase là, quasi
        morto alla patria, ma osservandone attentamente  tutti gli avve-
        nimenti. Quando gli Spartani, andarono a guerreggiare in Asia,
        Conone s’ adojierò presso  il gran re iter giovare alla sua patria.
        Quali pratiche faces.se veramente presso di lui, non si sa ma si
                                :
        sa che tutt’a un tratto i porti della Fenicia spiegarono un’insolita
           ; e ne usci |>oi una fiotta polente sotto gli ordini di Co-
        attività
        none a cui venne a unirsi con altro navi  il satrapo Farnabazo.
        Incontrarono  nelle acque di Guido la  flotta lacedemone, forte
        di 85  triremi  e comandata da  l’isandro cognato  d’ Agesilao.
        L’ as.salirono, ne uccisero  il comandante, s’ impadronirono di 50
        navi e mossero  in  fuga  le rimanenti che andarono a ripararsi
        nel porto di Gnido. Questo trionfo di Conone era immenso; era
        r annullamento di quello  rijiortato da Lisandro a Egospolamo
        undici anni prima; jx>r  1’ uno,  l’ impero del mare era jwssato da
        Atene a Sparta  ; jier l’altro. Sparta lo rijK'rdeva.
          1 vincitori  si portarono allora a sottrarre dal dominio di
        Sparta le città che ne dipendevano. Gl’ isolani di Coo e di Nisiro
        dettero  il segnale  della  rivolta. « Quelli di Chio, cacciata  la
        guarnigione lacedemone, pa.ssarono dalla parte di Conone; e fe-
        cero lo stesso  i Mitilenesi,  gli Efesi e gli F>itreesi. In tutte le
        città nacque allora la smania di una simile rivoluzione: alcune,
        cacciate via le guarnigioni lacedemoni, ristabilirono un governo
        libero; altre si messere sotto l’autorità di Conone. Dojk) questi
        successi, Conone, d’accordo coi Fersiani che eran con lui, sta-
        bili di navigare verso l’Attica, attraversò  le Cicladi che uni al
        suo partito, e apparve innanzi a Citerà. Sen’impadroni facilmen-
        te; e lasciò, pei patti della capitolazione, che  i Citercsi  si riti-
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