Page 398 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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       388    .  LEZIONE VENTITREESIMA.
       tici che Ificralc u alici s'acquistavano, non decidevano nulla; e
       soltanto sul mare avvenivano falli veramente importanti.
          Appena che Atene ebbe  rifabbricato  lo mura, rivolse  le
       sue cure a riai quislare  l’ impero che aveva già perso con quello.
       Sussidiata dal danaro persiano, fabbricò subito delle flotte e le
       spinse a percorrere novamente l’Egeo, costringendo  le città a
       ritornare sotto la sua dipendenza. Ciò bastò perchè  i satrapi s’al-
       larmassero  : per cui Tiribazo, invitato, ad andare a Sardi Ceno-
       ne, lo rimproverò d’aver tradito gl’interes.si del re ristabilendo
       l’impero d’ Atene, e con questo prcte.sto lo foce mettere a morte.
       Allora gli Ateniesi (che per meritata riconoscenza alzarono a Co-
       none una statua di bronzo e la messere accanto all’ immagine di
       Giove liberatore) nominarono al posto di  lui Trasibulo che già
       gli aveva salvali dai Trenta. Trasibulo riacquistò Bisanzio, Cal-
       cedonia e Lesbo. Venne poi ad Aspendo in PanGlia e la soltoposé
       a un tributo. A.spendo lo pagò  ; pure  i soldati di lui devastarono
       il territorio. Questa violenza irritò talmente quegli abitanti, che
       lo sorpresero di notte nella sua tenda e  1’ uccisero. Cosi periva  il
       cittadino a cui sopra lutti Atene era debitrice del ristabilimento
       della sua democrazia  ; cittadino nel quale si deve ammirare e il
       generoso patriottismo che mostrò nell’ intraprendere e nel soste-
       nere la lotta contro  i Trenta  ; e la magnanimità con cui perdonò
       e fece perdonare da’suoi concittadini a quel partilo oligarchico
       (dio gli aveva fatti soffrire tante atroci ingiustizie  ; e la modestia
       con cui visse da semplice cittadino sotto la democrazia che aveva
       ristabilito.
         Gli  Spartani,  intimoriti  del rinascimento  della potenza
       d’ Aleno, mandarono Antalcida a cercare l’alleanza del gran re,
                      i Greci dell’ Asia. Le propo-
       decisi, per ottenerla, a sacriGcargli
       ste d’ Antalcida non furono accolte. Ci tornò una seconda volta  .
       nel 387, e gli riuscì allora di concludere questo trattato a cui la
       storia affisse  il nome di lui  : a  11 re Artaserse trova giusto che le
       »  città d’Asiae le isoledi Clazomene e di Cipro dipendano da lui,
       » e che le altre città greche, grandi e piccole, siano autonome, a
       » eccezione di Lenno , d’imbro e di Sciro: queste apparterranno,
       » come in antico, agli Ateniesi. Quelli che rifiuteranno questa pa-
       » ce, io, d’ accordo con quelli che l’accetteranno, gli combatterò
                                 ‘
       » e per terra e per mare, e colle mie navi o co’ mici tesori. »
         * Senof.  I
            , St. gr, ^ V ,
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