Page 409 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 409

LOTTA FRA SPARTA E TEBE.  399
       Nella» primavera del 376,  il comando dei Lacedemoni spe-
    diti in Beozia fu dato al re Glembroto. Nell’ attraversare il Cite-
    rone, e’subi una perdila per parte dei Tebani e degli Ateniesi
    che  s’ erano appostati  in imboscala su dell’ allure. Disperando
    allora di poterlo superare, sene tornò indietro.
       Andando cosi poco felicemente  la guerra terrestre, fu de-
    ciso a Sparta di portarla pure sul maro, su cui, dopo la batta-
    glia d’ Ego.spotamo  , si riputavano più potenti degli Ateniesi. Fu
    dunque sjxjdita nelle Cicladi una flotta di 60 navi perchè inter-
    cettasse  i carichi di grano  diretti al Pireo. Una  flotta  ateniese
    comandata da Cabria la raggiunse a Nasso c la di.sfece. Fu que-
    sta la prima  vittoria navale  riportata dagli  Ateniesi dopo  la
    guerra peloponnesiaca.
       Poco dopo, l’ateniese Timoteo, alla testa di 60 navi, ve-
    leggiò torno torno  il Peloponneso, e fece alleate d’ Atene Corcira,
    Cefalonia o l’Acarnania. Una nova  flotta fu s|K‘dita dai Lacede-
    moni a opporsi  ai successi di  lui. Si venne alle mani, e Timo-
    teo riportò la vittoria. E’ mancava però di danaro, e no mandò a
    chiedere ad Atene perché gli equipaggi s’ammutinavano. Gli fu
    risposto che sono facesse dare dagli alleati. Alcuni gliene dettero
    volentieri, altri no; o questi, egli era cosi dolce di carattere che
    non seppe costringerli colla forza. Fu dunque destituito e gli fu
    surrogalo  Ificrate. Quest’ abile generale parli da Atene con ma-
    rinai novizi. Ma era cosi osservante della disciplina, cosi ener-
    gico e attento a utilizzare ogni momento di tempo, che, occu-
    pandoli continuamente, seppe addestrarli, durante la traversala,
    a qualunque manovra; e arrivalo a Corcira,  la  liberò dall’as-
    sedio che lo avevan messo  i Lacedemoni. Poi prese  dieci navi
    mandato in loro aiuto da Dionigi di Siracusa, e percorse le isole
    vicine riportandone un ricco bottino.
       Dal momento che la guerra era doventala marittima, gli
    Spartani, inquieti per le loro coste, non o.savano di condur l’ar-
    mata  fuori  del  Peloponne.so. Quindi Tebe  si trovava libera di
    punire a sua voglia  le città che parteggiavano per Sparta. Era
    fra queste Orcomene che aveva ricevuto dentro di sé una guar-
    nigione lacedemone. Pelopida lo marciò contro alia testa del bat-
    taglione sacro che era composto di trecento dei più valenti gio-
    vani tebani  , lutti uniti fra loro dal vincolo dell’ amicizia, e giurati
    a difendersi  fino alia morte. Sperava d’ impadronirsene perché
                      1
                              Digitized by Googl
   404   405   406   407   408   409   410   411   412   413   414