Page 419 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 419

,


                '*  'lotta fra                 .409
                   LOTTA FRA SPARTA E TEBE.sparta e TEBE.
      assunto di dirigerla nella ritirata. Ci ritornò poco. dopo a capo
      d’ un’ altra armata. Il tiranno, trovatosi subito in gran pericolo,,
      chiese una tregua, e l’ottenne a patto della liberazione di Pelo-
      pida. Questo marciò per la terza volta in Tessaglia nel 364. In-
      contrato Alessandro con  un’ armata numerosa  nel luogo detto
      Cinocefalo',  gli dette  battaglia,  gli  ucciso 3000 uomini, e co-
      strinse gli altn alla fuga. Ma questa insigne vittoria era costata
      la vita a Pelopida  ; per cui la perdeva, tanto agli occhi dei Te-
      bani.che dei Tessali, tuttala sua reale importanza. Le dimostra-
      zioni di dolore per quella morte e di onore al defunto, furono
      immense e universali, nell’armata, a Tebe, in tutte le città di
      Tessaglia. I soldati, invece di festeggiare il trionfo, giravano ad-
      dolorati attorno al cadavere del generale, e vicino a lui ammuc-
      chiavano, come trofeo, le armi degli uccisi nemici,  l feriti non
      si davan pensiero di fasciar le ferite  ; molti ricusavano d’ accen-
      dere il foco e di prender cibo  ; tutti  si tagliarono  i capelli, e ta-
      gliarono le criniere ai cavalli. Agli splendidi funerali che  gli si
      fece, le città tessale chiesero ai Tebani, e l’ ottennero che  l’ onore
                                          ,
      di seppellirlo fosse lasciato a quelli dei loro cittadini che avevan
      mandato a rappresentarle. Uno di questi diceva ai Tebani  : « La
      ».sua morte è una sciagura più grave per noi; che per voi: voi
      » . avete perso-ungran generale, noi il nostro liberatore. » ^ Ma Tebe
      volle compire la vittoria sopra Alessandro e la loro liberazione; e
      spedi immediatamente un’ armata di 7000 pedoni e 700 cavalli.
       ‘v  •  Il tiranno infatti  fu costretto a lasciar libere tutte quante
      le città che aveva occupalo, ritirandone subito lo sue guarnigio-
      ni; e dovè giurare ubbidienza fedele a, tutti  i comandi di Tebe.
      E’ sopravvisse però di poco a Pelopida  : giacché  la sua moglie
      Teià.lo fece assassinare^da tre suoi  fratelli nel ritiro stesso nel
      <^ale e’..credeva che la sua^vita sarebbe. stata sicura da qualun-
      que attentato,
                  ^                     ^
        I; Noi 367 Sparta aveva mandato    ^
      per farlo intervenire a suo favore negli^nw delSRìrecia. Aven-
      dolo saputo l^be, mand^auche lei a ^|||ypèlop^ che era statoq
      liberato poco prima dalla sua prigionia. Fecero lo^stèsso  l’ Arca-
      dia, r Elide, Argo e Atene. È cosa curiosa questa riunione con-
      temporanea in Susa di ambasciatori ostili  ; e doveva essere uno
      spettacolo soddisfacente per quel principe che vedeva cosi la
          * Pluf.  , Pclop.  33.
   414   415   416   417   418   419   420   421   422   423   424