Page 433 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LA GRECIA PRIMA DELLA DOMINAZIONE MACEDONE.  42-3
    » erano mano a mano surrogati sui registri da nomi d’avveniticci.
    » Quello che prova la moltitudine degli Ateniesi che perirono al-
    » lora, si è questo; che le nostre più illustri famiglie e le nostre
    » più grandi case che erano usi'ite illese dalle crudeltà ilei tiranni
    j) e dalla guerra persiana furono distrutte e sacrificate a queH’im-
              ,
    » pero marittimo, oggetto dei nostri voti. E se da queste famiglie
    » si voles.se arguire delle altre, si vedrebbe che il popolo d’Atene
    » s’è quasi totalrtiente rinnovato. » Ora  i novi cittadini non po-
    tevano a meno d’aver nell’animo una fredda indifterenza  jioliti-
    ca; e questa, rincresce a dirlo, era fomentata pure dai discepoli
    di Socrate, o col protestarsi, come già s’era protestato lui stes-
    so,  cittadini del mondo, o col disprezzare, come Platone,  le
    istituzioni nazionali, o coll’accettare indifferentemente la libertà
    e la servitù (tome lo stoico Zenone.CoH’ indifferenza politica poi ne
    veniva  il disprezzo d’ogni virtù, della gloria, l’abbandono a una
    vita tutta sensuale: corruzione irreparabile, perchè già arrivata
    a tal punto da menarne vanto .sfacciato perfin sul teatro. Il co-
    mico Alessi diceva: « Che racconti ci fai? E  il Liceo, e l’Acca-
    » demia, e l’Odeone, scioccherie di sofisti che non capisco che
    » valore pos.sano avere. Beviamo, mio caro Sicone, beviamo a
    » iosa, finché ce ne basta  i mezzi. Viva la baldoria. Manetei Nulla
    » è più amabile del ventre.  Il ventre è tuo padre; il ventre è tua
    » madre. Virtù , ambascerie, comandi, gloria vana e rumore vano
    » del paese dei sogni  1 La morte ti fredderà il giorno segnato da-
  .
    »  gli dei; e cosa  ti resterà egli? Quel che avrai bevuto e man-
    » giato e nulla di più.  11 resto è polvere; polvere di Pericle, di
    » Cedro, di Cimone. »
      E con questo decadimento  (fi ogni civile virtù,  si faceva
    sempre più spaventosa  la piaga, già incominciata da qualche
    tempo, delle truppe mercenarie. Nulla di più immorale di quel
    vendere il sangue al maggiore offerente, di quell’ immischiarsi in
    contese affatto estranee agl’interessi della sua patria: eppure questa
    trista abitudine si trovò allora in Grecia, si ritrova poi nella nostra
    Italia degenerata,  si  ritrova  in molti paesi e in molte epoche
    della storia. Invalso quel mestiere, molti Greci correvano a Susa
    per guadagnarsi l’oro del gran re, molti andavano altrove: per
    cui ci fu un momento che 40,000 Greci mercenari combattevano
    al servizio straniero sotto diverse bandiere. Cosi la Grecia si spo-
    pola de’ suoi soldati, e venuto il bisogno, deve assoldare anche
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