Page 514 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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504  ‘  ‘  LEZIONE TRENTUUTESIUA.
       Io stupore e  il terrore, a mettersi sulla difesa. Era troppo tardi.:
       Demetrio aveva trovato  libero  1’ adito ^nel Pireo e ci era già
       entrato. Accennando esso colla mano d’acquietarsi al popolo che
       tumultuava torno torno  al porto, e ottenuto  il silenzio, fece
       gridare da un suo araldo a che l’aveva mandato con boni auspici
       » suo padre, per mettere in libertà gli Ateniesi, per cacciar via
       xt la guarnigione, per restituire a loro le antiche leggi e  1’ an-
       » tico governo. » A questa dichiarazione, gli Ateniesi applau-
               *
       dirono strepitosamente e invitarono Demetrio a sbarcare e an-
       dare in città. Ma  lui  volle prima  liberarli prendendo  la for-
       tezza di Munichio; e presa che l’ebbe in poco tempo, entrò in
       Alene. Adunalo  il popolo, gli disse che da quel momento poteva
       governarsi democraticamente  ; e gli annunziò che suo padre An-
       tigono  gli manderebbe 150,000 medinni di grano, e  il legname
       occorrente per la costruzione di cento triremi. Vivadunque il novo
       Demetrio! Tanto  lui che suo padre, gli Ateniesi gli onorarono
       colle piò strane, colle piò esagerate, colle piò squisite adulazioni
       Dettero prima all’ uno e all’ altro il titolo di re, poi quello di Dei
       salvatori ; istituirono un sacerdote di questi Dei e stabilirono di
       nominar l’anno da lui, non piò dall’arconte eponimo; decreta-
       rono d’ alzare a  tuli’ e due delle statue d’ero accanto a quelle
       d’Armodio e d’ Aristogitone; alle dieci tribù sen’ aggiunse altre
       due, chiamate Antigonide e Demelriade, e  si portò dai cinque
       ai secento  il numero dei  senatori perché ogni  tribù ne desse
       sempre cinquanta  ; al mese di munichio  , gli si mutò  il nome in
       quello di demetrio;  1’ ultimo giorno d’ogni mese si chiamò de-
       metriaco  le  feste dionisiache  si chiamarono demetriaebe
           ;                     ; si
       consacrò  il luogo dove Demetrio, entrato in Atene, smontò dal
       suo carro e ci si fabbricò un altare che fu detto di Demetrio di-
       scensore;  altri  altari  furono  eretti per  lui e per Antigono,
       e istituite in loro onore delle processioni solenni, dei sacrifizi,
       e altre bassezze di questa fatta. Ecco in qual’ abiezione avevan.
       ridotto Atene la perdila della libertà e la dominazione straniera !
       Intanto, mentre si profondeva tanti onori ai novi padroni  , s’ at-
       terrava le statue già inalzate all’ altro Demetrio e si condannava
       alla morte in contumacia. Dico in-contumacia, perché, protetto
       dallo stesso Poliorcete, sei’ era battuta fin da principio. Era an-
       dato a Tebe di dove poi passò in Egitto; e ci fu accolto ono-
         * Plut. , Demetrio , 8.
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