Page 516 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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506     LEZIOSE TRENTUNESIMA.
        di.sputavano l’ alleanza ma  i Rodiesi, mentre protestavano uguale
                 :
        amicizia per tutti, inclinavano più specialmente per Tolomeo.
        Ciò dipendeva dagli  aitivi  rapporti commerciali che avevano
        coir Egitto di dove traevano  il grano per sé  , e le tante derrate
        che portavano poi sulle coste dell’ Asia Minore e nella Grecia.
        Demetrio, dunque, sul principio del 304, si presentò innanzi a
        Rodi con 200 navi da guerra e più di no da trasporto, sulle
        quali erano imbarcati da 40,000 uomini. Assediò  la  città per
        mare e per terra; e per tutto  il tempo dell’assedio, che durò
        circa un anno  , messe in opera ogni mezzo d’ espugnazione che
        gli  potesse suggerire  la sua grande  . abilità d’ingegnere. Fra
        r altre macchine destinate a battere  in breccia  le mura della
        città,  e’ fece costruire  la famosa elopoii (cioè conquistatrice di
        città) la più formidabile di tutte quelle inventate lino  al suo
        tempo. Era una torre di legno, altissima, e divisa in nove piani
        che andavano ristringendosi mano a mano che s’inalzavano:
        era sostenuta da otto rote proporzionale al suo peso, e la met-
        tevano in movimento 3400 uomini. Con questa macchina De-
        metrio atterrò le mura: ma  i Rodiesi, che in quel celebre as-
        sedio non  dettero meno prove  d’ abilità e  di coraggio degli
        assedianti, avevano costruito internamente un  altro ricinto di
        mura, servendosi dei materiali del loro teatro e dei loro templi
        che demolirono apposta.  In grazia  di  questo ricinto e delle
        molte macchine che avevano anche loro, non solo impedirono
        al nemico d’entrare, ma lo sloggiarono dalle posizioni che aveva
        acquistato.  Oltracciò  le loro navi riportarono diversi successi
        sulla flotta di Demetrio.  Il loro patriottismo destava  1’ ammira-
        zione di tutti; tutti s’interessavano della sorte di quella città.
        Un’ambasceria di cinquanta greci, fra Ateniesi e d’altre città,
        vennero al campo di Demetrio per esortarlo a desistere dall’ as-
        sedio, e  far pace. Anche Antigono  vedendo che tanti sforzi
        riuscivano inutili, mandò a dire al suo figliolo che trattasse col
        nemico. La pace fu conclusa a queste condizioni: « che la città
        » di Rodi conserverebbe le sue leggi, la sua indipendenza, le
        » sue rendite; che aiuterebbe Antigono in  tutte  le sue guerre
        » purché non fosse contro Tolomeo; che darebbe come ostaggi
        » cento cittadini a scelta di Demetrio, eccettuati  i magistrati. »  ‘
        Prima di partire, Demetrio fece dono ai Rodiesi di tutte le mac-
          < Diod., XX, <J9.
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