Page 532 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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522     LEZIONE TUENTADCESIMA.
        Un’altra importante confederazione, l’avevano formata fra
      'di loro gli Eloli. A motivo della loro posizione lontana dal cen-
      tro e’s’eran sempre immischiati assai poco, come gli Achei, agli
      iilTari della Grecia; e a motivo della vicinanza con tribù barbare,
      e’s’eran mantenuti rozzi e dediti ai ladroneggi di terra o di ma-
      re. La loro costituzione somigliava molto quella  degli Achei.
      Avevano anche loro un’ a.ssemblea generale, detta Panelolia, che
      s’adunava ogni anno,  all’ equinozio d’autunno, nella città di
      Termo, affine d’eleggere  i  magistrati e deliberare della pace  ,
      della guerra e delle alleanze; anche loro un consiglio permanente,
      detto degli apocleli o deputati, simile a quello dei demiurgi in
      Acaia; anche loro uno stratego che presiedeva 1’ as.semblca, e un
      segretario; anche loro s’ erano aggregate delle città lontane, alle
      quali lasciavano molta libertà d’ azione negl’ interessi particolari  ;
      ma quella libertà, s’ ignora fino a che punto arrivasse.
        Non contento Arato d’ aver rinforzato Sicione collegandola
      cogli Achei  , volle renderla più forte ancora; e s’alleò coi Beoti,
      il solo popolo della Grecia centrale che fosse libero. Questi erano
      stati attaccati dagli Etoli. Lui dunque, eletto stratego nel 250 al-
      r età di 22 anni, andò colle forze della  lega a  soccorrerli. Ma
      arrivò troppo lardi;  i Beoti avevano già ricevuto una sconfillà a
      Cheronea. « Furono tanto abbattuti da quella sconfitta (dice Po-
      »  libio) ,‘ che dopo d’ allora non osarono intraprender più nulla
      » per ricuperare la loro potenza, nè partecipare, con pubblico
      » decreto, a nessuna impresa che gli proponessero gli altri Gre-
      »  ci. Da quel momento, non s’occuparono che di mangiare e di
      I bere; e andarono a tanto eccesso da fiaccarsi non solo  i corpi
      » ma anche gli animi. » E poco dopo soggiunge;’ « Circa quel
      » tempo s’ introdusse fra  i Beoti una cattiva usanza. Chi moriva
      » senza figlioli, non lasciava già  i suoi beni, come in passato, ai
      » parenti più prossimi  , ma gli lasciava a’ suoi compagni di goz-
      » zoviglia perchè servissero alle spese  delle  loro cene comuni.
      » Anche molti di quelli che avevano dei  figlioli, preferivano di
      *» lasciare la più parte dei loro beni per
                        l’ istituzione di quella
      » specie di confraternite; per cui c’era molti Beoti che, in un
      )> mese, avevano bell’ e apparecchiate più cene che non erano
                                 i
      » giorni del mese stesso. »
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