Page 533 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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       DALLA MOHTE DI PIRUO ALLA BATTAGLIA DI SELLASIA.  523
       Caduta  la Beozia  in potere degli  Etoli  , questi  s’ ingrandi-
     rono a segno da ispirar'timore negli Achei eh’ e’ volessero pene-
     trare anche nel l'eloponneso : tanto più che Corinto era occupata
     da una guarnigione d’Antigono loro alleato. Arato dunque  , no-
     minato per la seconda volta stratego nel 243, risolvè di cessar
     quei timori distruggendo ogni influenza d'Antigono nella penisola.
     Concertatosi con alcuni Corinti,  s’ impadroni, una notte, del-
     l’Acrocorinto, con una sorpresa simile a quella con cui era en-
     trato in Sicione. Consegnò subito le chiavi della città ai Corinti
     ohe non le avevano mai più avute nelle loro mani dopo Filippo;
     e per la viva riconoscenza che gliene sentirono, gli fu facilissimo
     di persuaderli a collcgarsi cogli Achei. Ribellò poi da Antigono
     Megara, Trezene ed Epidauro le quali pure accederono alla lega.
     Indusse nella medesima anche Tolomeo Evergete re d’ Egitto fa-
     cendolo nominare comandante supremo delle forze collegate di
     terra e di mare. Era uno scaltro provvedimento, jierchè Tolomeo
     si trovava  cosi impegnato ad assister la lega contro ogni atten-
     tato d’Antigono; mentre, per la sua lontananza, non poteva esser
     pericoloso alla libertà degli Achei. Continua Arato la sua guerra
     contro  i tiranni; e fa diversi tentativi per liberare Argo, prima
     da Aristomaco, poi dal suo successore Aristip{)o, che ci vien rap-
     presentato da Plutarco’ come uno dei tiranni più crudeli e quindi
     anche dei più sospettosi. Sia  i suoi generosi tentativi riescono a
     vóto, a motivo della profonda indifferenza degli Argivi che erano
     stati intorpiditi dalla lunga abitudine alla schiavitù. Una notte
     aveva scalato lo mura con alcuni  altri pochi  , ed era entrato in
     città. « Fattosi poi giorno, e venuto  il tiranno colle sue truppe
     » a batterlo da ogni parte, gli Argivi non si mossero nè coll’uno
     j) nè coir altro, ma sene stettero sedendo a vedere  il combatti-
     » mento colla massima apatia; pareva che invece d’ un combat-
     » timento sostenuto da Arato  per  la loro  libertà, assistessero,
     » spettatori disinteressati,  ai giochi nemei  per aggiudicare  il
     » premio  al  vincitore. » * Arato, che ebbe una coscia passata
     parte parte da un’ asta, dovè ritirarsi. Puro, non si perse d’ ani--**
     ino e continuò la guerra al tiranno. Dopo essere stato vinto due
     volte in aperta campagna, vinse finalmente e uccise Aristippo.
       Disgraziatamente non potè prendere e liberare Argo, dove
     s’era subito dichiarato tiranno Aristomaco 11.
       I PKit., Arato  2S , 26.  ^  1(1..  17.  ^
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