Page 535 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE DI PIRRO ALLA BATTAGLIA DI SELLASIA.  525
     rebbe stata anche più giovevole, anzi necessaria, per salvarsi dai
     Romani che in quello stesso anno 229 invadevano per la prima
     volta r Illiria. Ma sciaguratamente risorse Sparta; e sebbene per
     poco, pure bastò perché si mettesse a rivaleggiare colla lega, o
     tentasse d’ indebolirla, non considerando che indeboliva con que-
     sta tutta la Grecia.
       Le condizioni di quella città non potevano esser più  tristi
     al tempo d’Agide IV,  cioè al tempo a cui siamo colla nostra
     storia. Militarmente, era già un pezzo che  la si trovava spos-
     sata; s’è visto che Pirro fu  li  li per impadronirsene; e in un
     tempo posteriore, s’era lasciata rapire impunemente dagli Eloli,
     sul suo proprio territorio, 50,000 schiavi. Politicamente, la co-
     stituzione di Licurgo non era più che un nome: invece dell’or-
     dinamento, falso  si e innaturale ma forte e regolare, die quel
     legislatore aveva dato alla sua città, la non presentava ora che
     un disordine spaventoso. Le lunghe guerre avevan diminuito la
     popolazione in un modo straordinario. S’ era cercato di rime-
     diarci con  delle leggi che promettevano dei premi  ai padri di
     una prole numerosa: chi aveva  tre  figlioli, era dispensato dal
     servizio militare;  chi quattro, era dispensato da tutte le gra-
     vezze pubbliche. Ma questi provvedimenti non avevano giovato
     a nulla; e al tempo d’Agide non si contava che 700 cittadini.
     Colla diminuzione della popolazione era andata di  pari passo
     l’alterazione delle proprietà; e questa era tale che dei 700 citta-
     dini, 100 soli eran quelli che possedevano terre. Unitamente alle
     terre, possedevano, questi pochi, di gran ricchezze in danaro.
     Licurgo aveva proibito  i metalli preziosi; ma fu forse la proibi-
     zione che  gli Spartani  rispettarono per meno tempo. Dopo Ut
     guerra del Peloponneso  il governo incassava, dai tributi imposti
     ai novi alleati, più di mille talenti all’anno. Se la prescrizione
     di Licurgo non valeva più pel governo, perché doveva valer
     pei privati? (Quindi  i pochi fortunati tirarono ad arricchire, e
     arricchirono straordinariamente, mentre  i più se ne restarono
     nell’estrema miseria. E cosa ne avveniva? Gli uni avevano  il
     godimento esclusivo del governo e delle pubbliche cariche; gli
     altri, disprezzati c quasi privati dei diritti politici, non si davan
     più cura dei comuni interessi:  i primi, abbandonato  1’ au.stero
     vivere degli antichi,  si snervavano nell’ozio e nel lusso orien-
     tale;  i secondi, a cui quel contrasto era insopportabile', si por-
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