Page 539 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE DI PIRRO ALLA BATTAGLIA DI SELLASIA.
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    mate  ; bisognava acquistarsi gloria conducendo felicemente una
                               e’
    guerra. E’ cercò dunque di romperla cogli Achei pretestando eh’
                            s’ erano
    volessero impadronirsi di Tegea e d’ Orcomene le quali
    unite a Sparta.
      La guerra scoppiò nel 227, e Cleomene
                       ci  si mostrò gene-
    rale pieno d’abilità e d’energia. BaUè in vari scontri gli Achei;
    e  l’ anno seguente, vinse due gran battaglie presso il monte Liceo
    e presso Megalopoli. Nella prima  fu  costretto  alla fuga Arato
    stesso
       ; nella seconda restò ucciso Lidiade. Riportati questi suc-
    cessi , si decise d’ effettuare,  in quello stesso anno,  le riforme
    che vagheggiava. Volle prima allontanare, da Sparta quanti più
    poteva  di quelli che
              gli davan timore; e gli fece venire dalla
    città come per prender parte alla guerra. Poi gli fa,
                           a bella po-
    ste, stancare con lunghe e frequenti marcie; e quando, spossati,
    domandano tumultuando d’accampare per riposarsi, lo permet-
    te. Finge allora di volere andare coi soli mercenari a una nova
                             Sparta
               :
    impresa contro gli Achei ma invece prende la volta di
    dove cerca d’ arrivarci nel momento che gli efori erano a cena.
    Arrivato,  gli sorprende e  gli  fa ammazzare; manda in esilio
    ottanta dei principali cittadini  ; e passa alla riforma.
      « Lui pel primo messe in comune  tutti  i suoi possessi; e
    » l’imitò Megistone, suo socero, poi ciascuno de’ suoi amici, e
    » tutti  gli altri cittadini. Tutte le terre furono spartite. E’ dette
    » una porzione anche a ognuno di quelli che aveva esiliato, di-
    » chiavando che, quando la quiete pubblica si fosse ristabilita,
    » gli avrebbe  fatti tornare  in  patria. Accrebbe il numero dei
    » cittadini nominando tali  i migliori fra  i Perieci. Ne formò un
    » corpo di 4000 pedoni, e gli ammaestrò a servirsi della sarissa
    » a due mani invece della lancia, e di portar lo scudo  infilato
    » nel braccio invece che attaccato  a un correggiòlo. S’occupò
    » poi dell’educazione della gioventù e la fece ammaestrare nel-
    » r antica disciplina  : nella qual cosa fu aiutato grandemente da
    » Sfere  ' che si trovava allora in Sparta. In breve tempo si vedde
    » rinascere  l’ antica istituzione degli esercizi e dei pasti pubbli-
    »  ci  : a queste antica maniera di vivere, alcuni pochi ci  si sot-
    » tomessero per necessità, ma  la più parte  dei  cittadini ci  si
    I) conformarono volontariamente. Per togliere poi  l’ odiosità del
      * Era un 6!otofo stoico discepolo dì Clcanto che, dopo Zenone suo maestro ,
    fu capo delta scola fondata da questo in Atene.
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