Page 541 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE DI PIRRO ALLA BATTAGLIA DI SELLASIA.  531
     Cadde nella medesima un gran numero de’ suoi  soldati. CÌeo-
     menc fuggi a Sparla con pochi cavalieri. Di  li andò, con alcuni
     suoi amici, a Gizio, dove ci teneva pronta una nave per ogni
     eventualità; e con questa nave fece vela verso  1’ Egitto.
       Intanto  il vincitore s’ avanzò da Sellasia alla volta di Spar-
     ta; sen’ impadroni, ripristinò gli Efori, e tutto quello che Cleo-
     mene aveva atterrato. Ma poco tempo dopo dovè abbandonare
     il Peloponneso per tornare nella Macedonia che era stata invasa
     dagl’ miri. La liberò si dagli invasori  , ma  in  quell’ impresa ci
     trovò la morte  : per le troppo forti grida che aveva emesso du-
     rante la battaglia, cominciò a spular sangue, e mori poco dopo,
     di quell’emorragia.
       Arrivalo ad Alessandria, Cleomene  si  presentò al  re To-
     lomeo Evergete. Sulle prime e’ l’accolse assai freddamente: ma
     ne concepi poi  tanta stima, che si penti di non l’avere aiutalo
    ^ contro Antigono, e gli promesse di fornirgli  i mezzi di ritornare
     in Grecia. La morte gl’ impedi  di mantenere  la promessa. Gli
     successe Tolomeo Filopatore, principe dissoluto, sospettoso , cru-
     dele. Cleomene, a cui era venuta  la notizia che Antigono era
     morto e che lo scettro di Macedonia era passato nelle mani d’un
     giovane di diciassette anni, voleva approfittare di quel momento
     favorevole per riconquistare l’eredità de’ suoi padri. Supplicò
     dunque Filopatore di dargliene  i mezzi; e sul suo rifiuto,  si la-
     sciò trasportare a dei discorsi ingiuriosi contro di  lui. Quando
     si riseppero da Sosibio, che era  ij primo ministro, e’ ne parlò a
     Tolomeo: ma gli rappresentò la cosa in modo da fargli credere
     che Cleomene mirasse a eccitare una rivoluzione in Egitto.  Il
     re di Sparta fu allora arrestato e relegato con tredici suoi com-
     pagni in una gran casa isolata dov’ erano custoditi da delle
     guardie. Poco dopo,  nel 220, tentarono  un’ impresa disperata.
     Ingannate le guardie, uscirono un giorno di  li  ; e colla spada in
     pugno, percorsero le vie d’ Alessandria, chiamando il popolo alla
     libertà. Il popolo ammirò l’ardire di Cleomene e degli altri, ma
     nessuno rispose alla loro chiamata. Si diressero allora alla citta-
     della pef romperne le porte e far servire alla loro causa  i prigio-
     nieri. Il tentativo falli: quindi, per non cader  vivi  nelle mani
     dei nemici, s’uccisero tutti. 11 cadavere di Cleomene fu messo
     in croce per ordine di Tolomeo. Con lui e por colpa  di  lui an-
     dava a perire Sparla e la Grecia intera.  .  .
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