Page 544 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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534     LEZIONE TRENTATREESIMO.
       capitalo dell’Etolia; e nel Peloponneso, occupò una parte del-
       l’ Elide, devastò la Laconia, riportò due vittorie sopra Licurgo..
         Gli Etoli allora vedendo che la guerra andava molto diver-
       samente da quel che speravano prima di cominciarla, chiesero
       di venire a  trattative  di  pace. Filippo acconsenti  : acconsenti
       perchè  i suoi felici successi gli avevan gonfiato l’ animo e avendo
                              ;
       ricevuto la nova che  i Romani erano stati sconfitti al Trasimeno
       da Annibaie, aveva formato  l’ intenzione di venire alla conquista
       d’Italia. 11 luogo stabilito por* trattar della pace fu Naupatto  ; e
       fu conclusa colla condizione che riterrebbe ognuno  i luoghi che
       in quel momento occupava. Agelao, deputalo di Naupatto alle
       conferenze, tenne un discorso col quale invitava  i popoli tutti
       della Grecia e Filippo a tenersi strettamente uniti contro  i peri-
       coli che  gli minacciavano  dall’ occidehte  : qualunque uscisse,
       secondo lui, vittoriosa dalla gran lolla che si combatteva in Ita-
       lia, Roma 0 Cartagine,  la rivolgerebbe subito le sue mire alla
       Grecia. I savi consigli furono ascoltati, ma non seguiti  l’ Etolia
                              ;
       e Sparla serbarono il loro rancore contro la lega achea  e Fi-
                               ;
       lippo era consiglialo Vivamente a stendere  il suo dominio su
       tutta la Grecia, da’ suoi novi ministri e specialmente da Deme-
       trio Fario. Quest’ultimo  gli diceva che quando avesse preso
       Rome (Corinto,  1’ aveva già) « terrebbe il bove per tutt’e due le
       » corna  »  ‘  vai’ a dire sarebbe padrone del Peloponneso. Da
           ;
       quest’ impresa lo dissuase il generoso Arato. Ma fini presto la in-
       fluenza di lui sull’ animo di Filippo, guastato com’era dalle adula-
       zioni de’ suoi cortigiani. Lo prese anzi talmente a noia che, se-
       condo una tradizione, incaricò un suo uSìziale di somministrar-
       gli un lento veleno. Quella tradizione è dubbia  : a ogni modo
       mori, quel vecchio rispettabile, a Egio, nell’anno 213, essendo
       stratego per la diciassettesima volta.
         Prima di morire aveva visto cominciare la lotta fra F'ilippo
       e Roma  : lotta  il di cui risultato finale doveva essere la sottomis-
       sione della Grecia ai Romani. Le speranze che  Filippo aveva
       concepito a danno di questi, s’accrebbero non molto dopo la
       pace di Naupatto, ricevendo la notizia che Annibaie aveva vinto
       anche a Canno. S’ affrettò quindi a stringere con lui un trattato
       d’alleanza; armò subito una flotta; e nell’anno 214 pose assedio
       a^ Apollonia  in  Illiria. Ma  i Romani ne avevano armata una
          *  PIul., ÀratOf 50.
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