Page 558 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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       548    LEZIONE TRENTAQLATTRESIMA.
       alleanza fu dunque ricercata premurosamente dai principi  ; ma
       loro preferirono la neutralità.
         Nel 224, un tremoto rovinò quasi totalmente la loro città e
       rovesciò il loro colosso. Gli era questo una statua di bronzo, del-
       l’altezza di circa trentatré metri, rappresentante Apollo,  il dio
       del sole. I suoi piedi, a quanto  si dice, posavano sui due moli
       che formavano l’ingresso del porlo; e lasciava passare sotto di
       sé, come sotto un arco,  le  navi.  I Rodiesi messero a  profitto
       quella disgrazia. Coll’ idea di ricostituire la statua del dio, ecci-
       tarono talmente la pietà degli stali della Grecia e dell’Asia, che
       fecero tutti a gara a mandargli danaro.  11 colosso non -fu rico-
       struito; e  il danaro l’impiegarono tutto a  ricostruir la città, da
       quale risorse più bella di prima, e ricominciò la nova esistenza
       nel modo il più florido.
         Quando  i Romani portarono in Oriente le loro guerre, non
       c’ era marina più polente di quella di Rodi. Quindi  s’ adopera-
       rono por averla seco contro Filippo e Antioco; e Rodi gli aiutò,
       0 n’ebbe poi in ricompensa la Licia e la Caria. Queste due pro-
       vincie, le perse quando, conosciuto che  i Romani aspiravano al-
       r intera conquista della Grecia, la s’ uni a Perseo contro di loro.
       Ma come era stata varia la sua condotta verso Atene, cosi lo fu
       verso Roma:  della quale  recuperò  l’ amicizia  offrendo  asilo
       ai Romani scampati alla strage che aveva fatta di loro Mitridate
       re del Ponto. A ogni modo, la perse a poco a poco la sua indi-
       pendenza, si trovò posta sotto  1’ autorità dei proconsob romani
       e fu dichiarata da ultimo capitale della provincia romana del-
       l’ isole. S’aggiunga finalmente che ebbe molti uomini  illustri
       nelle scienze e nelle arti  , che le sue scole erano quasi celebri
       come quelle d’ Atene, e che le furono frequentale dai giovani ro-
       mani fra  i quali citeremo Cicerone e Cesare.
         La storia di Sicilia  si restringe, per la massima parte, in
       quella di Siracusa, la più potente  città dell’isola; e già sen'è
       detto quello che bisognava fino alla lotta che ebbe a sostener con
       Atene. Da quella lotta ne usci più potente e gloriosa: ma non
       andò esente dalle discordie  fra  i due diversi partiti. Le fini-
       rono col trionfo completo del  partito popolare, e quindi collo
       stabilimento di una costituzione democratica. Si sa che questa fu
       opera di Diocle, ma non si sa nulla di preciso che la riguardi.
       Quel legislatore seppe dare una gloriosa sanzione alle proprie
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