Page 295 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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                  CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE
                SULLA SUA RICERCA PER TIMORE DI PERDERLA

            At-Tirmiḏī ha riferito che Abū Ḏarr ( ) ha detto: “Digiunammo con
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            l’Inviato di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la
            Pace, ed egli non vegliò con noi f nché non restarono sette giorni alla
            f ne del mese. Egli vegliò con noi f nché passò un terzo della notte, poi
            non vegliò con noi durante la sest’[ultima notte] e invece vegliò con noi
            durante la quint’[ultima notte (cioè la 25 )], f nché metà della notte fu
                                             a
            trascorsa. Gli dicemmo allora: O Inviato di Allah, se facessi con noi i
            riti supererogatori per il resto di questa notte. Ed egli rispose: Colui che
            veglia con l’Imām f nché egli non ha f nito, gli viene ascritta la veglia
            di tutta la notte. Poi non fece le  alāt con noi f nché non restarono tre
            giorni alla f ne del mese e fece con noi le  alāt nella terz’[ultima notte
            (cioè la 27 )], e chiamò la sua famiglia e le sue mogli e vegliò con noi
                     a
            tanto che temevamo di perdere il successo”. Venne chiesto: “Cos’è il
            successo ( alāḥ)?” ed egli [Abū Ḏarr] rispose: “Il pasto prima dell’alba
            ( uḥū )” ( ). [At-Tirmiḏī] ha detto che questo è uno ḥa    buono e sano.
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            Osserva quanto è mirabile il discorso di questo Compagno quando ha
            chiamato “successo” il pasto prima dell’alba: il successo è la permanenza
            ( a ā ) ( ). Egli ha fatto notare che l’uomo è nello stato di digiuno in
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            modo  accidentale,  poiché  per  lui  il  digiuno  non  ha  permanenza,  in
            quanto appartiene ad Allah. Non vedi che il suo regime cessa per coloro
            che digiunano con il cessare di questo mondo? E [colui che digiuna]
            nell’aldilà  mangerà  e  berrà  per  ciò  che  ha  fatto  precedentemente
            nei  giorni  del  digiuno,  ed  essi  sono  i  giorni  trascorsi,  cioè  passati.
            L’Altissimo ha detto: “Mangiate e bevete! Gioite per ciò che avete fatto
            in  precedenza  nei  giorni  trascorsi!”  (Cor.  LXIX-24),  cioè  i  giorni  di


            466  Abū  Ḏarr  al-Gifārī,  pastore  di  umile  condizione,  fu  uno  dei  primi  ad  entrare
            nell’Islām,  ma  essendogli  stato  ordinato  di  restare  presso  la  sua  gente  raggiunse  il
            Profeta a Medina solo dopo cinque anni dall’Egira. Secondo una tradizione riportata
            da at-Tirmiḏī [XLVI-35], Abū Ḏarr era uno dei quattro che Allah aveva ordinato al
            Profeta di amare, informandolo che Lui li amava. Morì nell’anno 32 dall’Egira, ultra
            novantenne.
            467  a    riportato da at-Tirmiḏī, VI-80, Abū Dāʾūd, VI-1, an-Nasāʾī, Ibn Māǧa, ad-
            Dārimī, e da Ibn Ḥanbal.
            468 Il termine “  alāḥ” signif ca prosperità, successo, ottenimento di ciò che si desidera,
            continuità o permanenza in uno stato di prosperità, e anche permanenza t ut-  u t.
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