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         ti da leggi costanti, ed obbligare
         natura perchè alle sue dimande
         soddisfaccia, nè mai quella soffrire
         di essere da questa sola, come fan
         ciullo, corretta e guidata. Che altri
         menti le osservazioni prodotte dal
         l' accidente, o fatte senza mirare
         con esse ad uno scopo ed ordine
         prestabiliti, non possono essere fra
         di loro d' accordo, e dipendenti
         da una legge necessaria: il che è
         quanto la ragione ricerca e di quan
         to ha bisogno. Perciocchè, dell'u
         na mano afferrando i principi, la
         sola mercè dei quali possono i cor
         rispondenti fenomeni aver forza di
         leggi, ed eseguendo coll' altra gli
         esperimenti già imaginati analoga
         mente ai detti principi, deve la
         ragione avanzarsi verso la natura,
         per esserne istruita bensì, non pe
         rò come scolaro che si lascia det
         tare ogni cosa dal maestro e come
         più a questo aggrada ; ma qual
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