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         più luogo alcuna contraddizione.
          Ora, quantunque non possa io,
         per niuna ragione contemplativa,
         e molto meno per via di osserva
         zioni empiriche, ravvisare l'anima
         mia considerata sotto questo secon
         do aspetto; quindi neppure la li
         bertà, come proprietà di un ente,
         cui attribuisco   effetti  nel mondo
         sensibile; stantechè dovrei già co
         noscere il mondo nella sua maniera
         di esistere, non però determinato
         nel tempo (ciò che non è possi
         bile, in quanto non posso al mio
         concetto sottoporre alcuna visione),
         posso tuttavia pensare la liber
         tà, vale a dire che, ammessa la
         mia distinzione critica delle due di
         verse maniere di pensare (sensiti
         va ed intellettuale), non che la
         demarcazione che indi emerge sì
         dei concetti puri dell'intendimen
         to, sì, e per conseguenza, delle
         leggi fondamentali che ne deriva
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