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rimane sempre facoltativo, anzi dob
biamo (il che merita riflessione )
potere per lo meno meditare, se
noi, conoscere, gli stessi oggetti,
anche nella qualità loro di cose
per se stesse (1). Perciocchè altri
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-
(1) Per conoscere un oggetto si richiede
che io possa provarne la possibilità (sia
col testimonio della sperienza, per la realtà
della cosa, o sia per anticipazione colla
ragione). Ma posso pensare tutto quanto
mi aggrada, semprechè non mi trovi ri
pugnare a me medesimo, vale a dire sol
chè il mio concetto sia pensiero possibile,
quantunque non mi trovi al caso di assi
curare altrui se, nella massa delle possibilità,
sia o no un oggetto, che a tale idea cor
risponda. Ma per potere a tale concetto
attribuire un valore obbiettivo (possibilità
reale, poichè la prima non era che logica),
si richiede ancora di più. Il qual di più
non è per altro sì necessario perchè debba
rintracciarsi tra le fonti teoretiche della
cognizione, potendoselo trovare eviandio
nelle pratiche, - -
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