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critica, la quale circoscriva la con
templativa, è bensì negativa in que
sto, ma siccome toglie in conse
guenza e nello stesso tempo un
ostacolo, il quale ne restringe l'e
sibilità di stabilire principi anticipati, e de
rivare tutte le cognizioni da una sorgente
a priori, tende cionnonostante a precisare
i confini del sapere. Anzi troveremo essere
conclusione di queste indagini, che il sa
pere positivo non si estende oltre il domi
mio della sperienza, e che non possiamo
dalla sperienza inferir cognizioni, che già
oggetto non sieno, almeno possibile, della
medesima. Pare quindi che il rimprovero
di estendere a tutto l'universo i confini
della sensibilità risguardi specialmente alle
dottrine di Locke, comecchè mirino queste a
dedurre dalla sperienza nozioni, che ne tra
scendano la sfera immediata. Sotto il qual
rapporto accusa in altro luogo il filosofo
Inglese (che non si sarebbe mai aspettato
accusa così fatta, siccome osserva il Cons.
Degerando) di avere spalancate le porte
alle illusioni dell'entusiasmo.
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