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           trovaressimo obbligati a pensarle,
           giusta le leggi prestabilite nell'ani
          mo nostro, non però come sono,
          vale a dire non come cose per se,
          ma come apparizioni. Sotto il qual
          rapporto a quella parte del dottri
          nale di Kant, che risguarda la cri
          tica delle facolta dell'animo ("), fu

                                              -
            (*) Sensibilità, intendimento e ragione
          sono, in questa dottrina, le tre facoltà che
          concorrono al grande atto del sapere: e lo
          spirito umano sarebbe, come dice il Cons.
          Degerando, un governo, dove la sensibilità
        - rappresentasse i sudditi, l'intelletto i mini
          stri, e la ragione il sovrano; così che la
          ragione comandi all' intelletto e questo alla
          sensibilità. E soggiunge a maggior chiarezza
          il paragone di un edifizio, di cui fosse ar
          chitetto la ragione, che, dietro un'ideale
          suo proprio, disponesse i materiali, che la
          sensibilità offrisse dispersi all' intelletto, e
          questi alla ragione, " averli ricevuti e
          raccolti. Perciocchè sebbene strettamente col
          legate, le dette facoltà, in una subordina

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