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dato nome d'idealismo critico, per
non dire che altri pretendono tutta
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zione o gerarchia logiea graduale, dalla sen
sibilità, come fondamento, alla ragione come
sommità, Kant però le ritiene distinte, sì
nelle proprietà che nei rapporti e nelle fun
zioni. Ho già indicato il senso in ch'egli
riceve la sensibilità e l'intelletto, e come
stabilisce privilegio di questo il pensiero,
l'atto cioè che lo caratterizza intelletto, rac
cogliendo in un tutto le impressioni sensi
bili, producendo concetti e giudizi, e di
rigendo, anzi formando, le cognizioni del
la sperienza. Ora la linea di demarcazione,
fra queste due facoltà, è quella che parte
le cognizioni sensibili dalle intellettuali, e
dove la dottrina di Kant differirebbe dalla
così detta empirica di Locke, supponendo
non questa riconoscere una facoltà attiva
nell'intelletto, ma una mera suscettività di
idee. Il più alto grado finalmente di uno
spirito padrone di se stesso, e consapevole
di sue forze è la ragione, che l'autore fa
consistere nella facoltà di dedurre da prin
eipi, di conoscere dal generale al partico