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Corneliano di San Giorgio (PC), stradone alberato a Villa Rocca
no, nella campagna l’altro. Non si tratta di anche ornamentali, per gli effetti scenografi-
percorsi viari e di tracciati alberati paragona- ci che queste forme ricorrenti potevano forni-
bili agli stradoni nobiliari presenti nella cam- re agli allestimenti paesaggistici.
pagna friulana, né tanto meno dei lunghi trac- Per quanto attiene in particolare al contesto
ciati viari che attraversano i giardini delle ville dell’attuale regione Emilia-Romagna, la pas-
di delizia lombarde testimoniati dalle incisio- seggiata alberata tornò in auge nel Rinasci-
ni del bolognese Marc’Antonio Dal Re (1726 e mento, come integrazione scenica della resi-
1743). Nel ducato farnesiano sono infrastrut- denza di villa, fungendo da tramite tra edifi-
ture percorribili in carrozza, funzionali a colle- cio e paesaggio. Dal Rinascimento all’età dei
gare la residenza di villa con le pertinenze ru- Lumi, la funzione di queste passeggiate albe-
rali, con il territorio, con il parco venatorio, con rate, lunghi e ombrosi stradoni era per lo più
l’oratorio e con la strada pubblica. connessa alla valorizzazione delle possessio-
La capillarità delle testimonianze ha reso que- ni suburbane di alcuni grandi casati, legata
sti segni caratteristici nell’architettura del pa- perciò alla presenza di insediamenti castella-
esaggio italiano. Le loro peculiarità, vicever- ni prima e alla diffusione della tipologia della
sa, non hanno finora incontrato l’attenzione villa poi, caposaldo di un’organizzazione ter-
degli studiosi, mentre in tempi molto recen- ritoriale volta al ridisegno dell’ambito patrizio
ti si è prestato interesse al ruolo dello stra- di riferimento. Giardino e residenza suburba-
done/viale come elemento generatore e di na si fondono in una unica composizione, im-
organizzazione razionale dello spazio agrario, postata secondo precise regole prospettiche,
connesso a intendimenti funzionali, rituali, ma incentrate sul viale alberato.
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