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della locale aristocrazia, rispondeva non so-
                                                              lo al crescente bisogno di illustrare grafica-
                                                              mente il patrimonio immobiliare di nobili e di
                                                              ecclesiastici. Fra il Seicento e il Settecento si
                                                              registra una progressiva indagine cartogra-
                                                              fica tesa alla ricognizione del territorio, nel-
                                                              la convinzione che il sapere passi attraverso
                                                              il rappresentare.
                                                              Le cause e le destinazioni di queste carte so-
                                                              no molteplici e differenziate. Misurazione e
                                                              descrizione di estese proprietà fondiarie era-
                                                              no sovente connesse ad annosi problemi di
                                                              divisioni  di  terre  e/o  deviazione  di  acque,  a
                                                              questioni di eredità e alla volontà di delimi-
                                                              tare i confini fra più nuclei familiari. Fra que-
                                                              sto variegato materia-
                                                              le si conservano anche       Leon Battista Alberti e
                                                              alcune preziose testi-  Francesco di Giorgio Martini
                                                              monianze di giardini e   raccomandavano di adottare
                                                              di viali alberati presen-  per i giardini gli stessi criteri
                  Castel San Giovanni (PC), stradone alberato a Villa Caramello  ti sul territorio farne-  costruttivi degli edifici attigui
                                                              siano, l’area più occi-
                  permute ecc. anche attraverso il ricco mate-  dentale dell’attuale re-
                  riale d’archivio.                           gione Emilia-Romagna.
                  La documentazione cartografica è inscin-    Si tratta di un territorio caratterizzato da una
                  dibile da quella descrittiva, poiché visualiz-  ricchezza di giardini storici e di viali alberati
                  za il contenuto della ricognizione descrittiva.  che hanno consentito, nei secoli, di modella-
                  L’analisi di questa documentazione assume  re il paesaggio seguendo i precetti economi-
                  pertanto un pieno valore soprattutto se af-  ci e produttivi di una nascente utopia urba-
                  fiancata dalla rilettura di altri materiali: no-  na. L’organizzazione dei coltivi, correlata al-
                  te di spese, libri di conti, relazioni, contrat-  la diffusa presenza di architetture castellane,
                  ti ecc. ci consentono di cogliere l’evoluzione  di residenze di villa, di viali alberati e strado-
                  dei modi iconografici della rappresentazione  ni conducenti alle proprietà patrizie sono i se-
                  del territorio e del paesaggio più in genera-  gni preminenti di questo scenario. Lo strado-
                  le. Le grandi e belle mappe, i cabrei, alcuni di-  ne/viale ha svolto il ruolo di elemento coordi-
                  segni e le molte proposte per interventi pro-  natore dello spazio agrario, sotteso a relazio-
                  gettuali, documentano da un lato la ricchez-  nare in modo funzionale e ornamentale i cen-
                  za e l’elevata qualità grafica dei materiali  tri periferici con la rete dei territori confinan-
                  cartografici, dall’altro l’intensa attività con-  ti, creando così degli epicentri puntiformi, ge-
                  dotta ad opera di alcune figure di professio-  neratori di nuovi orizzonti del paesaggio ex-
                  nisti del rilievo e del disegno. Cabrei e mappe  traurbano.
                  costituiscono anche per le città del ducato  L’analisi comparata condotta sulla cartogra-
                  farnesiano, Parma e Piacenza e per l’este-  fia storica dei secoli XVIII e XIX di una vasta
                  so territorio, una testimonianza della “civil-  area compresa fra le attuali Emilia, Lombardia
                  tà del vedere”. La traduzione in pianta di ter-  e Veneto, consente di rivalutare i segni che la
                  reni, eseguita a vario titolo su commissione  storia ha sedimentato nel paesaggio, sempre




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