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K. GARRETT

                            A Gaugamela Alessandro SCONFISSE Dario III,

                            ma il re persiano riuscì a FUGGIRE. Sarà

                            ucciso dai congiurati del SATRAPO di Battriana


            ASIA PROFONDA   i centri abitati, spezzarne la volontà di resistenza di-  L’alleanza con la Taxila obbligò Alessandro a com-
           Il sito di Ai Khanum,   struggendone la già fragile economia, bruciando   battere contro Poro prima di proseguire l’avanzata.
           sul fiume Amu-Darya   i raccolti e massacrando le greggi. Probabilmente   Questi lo attendeva in armi dietro il fiume Idaspe
           (Afghanistan): qui   molti tra i suoi uomini non compresero tanto ac-  (attuale Jhelum), confine occidentale del suo regno.
           sorgeva l’antica   canimento e tanti sacrifici per pacificare una regio-  Il re macedone ordinò più volte, senza tentare di na-
           Alessandria
           sull’Oxus, fondata dal   ne periferica e inospitale. Ma Alessandro pensava a   scondersi, di attraversare il corso d’acqua: dopo aver
           Macedone.        nuove conquiste, e sapeva bene come fosse necessa-  reagito alle incursioni schierandosi sulla riva e re-
                            rio garantirsi vie di comunicazione sicure con la Me-  spingendo facilmente gli esploratori nemici, le trup-
                            sopotamia, cuore di quello che ormai era il suo im-  pe di Poro allentarono la sorveglianza. Quando Ales-
                            pero, prima di proseguire l’avanzata verso oriente e   sandro se ne rese conto, fece scattare il vero attacco:
                            le pianure dell’India.                     lasciato un contingente di fronte all’accampamen-
                              Oltre l’Indo. Nella primavera del 326 a.C.   to nemico, i Macedoni compirono una diversione
                            Alessandro guidò finalmente il suo esercito oltre i   a nord di 30 km, verso un punto adatto a traghet-
                            passi montani che separavano la Battriana dall’India,   tare rapidamente il grosso delle forze oltre l’Idaspe.
                            dando accesso alla fertile “Terra dei cinque fiumi”   La grande battaglia. Poro non valutò la reale
                            (il Punjab, fra India e Pakistan). Affermava di riper-  portata della minaccia. Decise di inviare in ricogni-
                            correre il cammino del dio greco Dioniso, ma lo fe-  zione solo un reparto di cavalleria, agli ordini del fi-
                            ce con prudenza, assicurandosi di sottomettere le tri-  glio, che fu sconfitto e ucciso. A quel punto l’esercito
                            bù della zona collinare a ovest dell’Indo prima di at-  macedone aveva ormai superato l’Idaspe. Rassegna-
                            traversare il grande fiume. Al di là del quale i Mace-  to ad affrontarlo in battaglia, il re indiano dispose le
                            doni furono ben accolti dal signore della Taxila, che   proprie truppe appoggiando, presso il fiume, la ca-
                            pensava di poter sconfiggere con il loro aiuto il si-  valleria e i carri dell’ala sinistra, e disponendo quin-
                            gnore della regione ancora più a est, suo nemico sto-  di gli elefanti – 200 secondo Arriano, un centinaio
                            rico e indicato dalle fonti greche col nome di Poro.   secondo Quinto Curzio Rufo – in una linea ininter-


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