Page 42 - Focus Storia Collection Dicembre 2017_edicola-news
P. 42
E l’arte greca incontrò
quella indiana
l Buddha avvolto in Eredità. Zona di
una drappeggiata frontiera fra mondi di-
Itunica greca; un la- versi, Gandhara venne
scivo sileno del corteo occupata nel secolo
di Dioniso che regge successivo dalle popo-
sulle spalle una divini- lazioni iraniche. Fu in
tà induista; gli stupa, i questo periodo che
monumenti buddisti, fiorì l’arte gandharica:
adorni di elleniche un mix culturale in cui
foglie di acanto. Cosa i protagonisti della
c’entra l’arte greca con religione buddista,
il Buddha? Chiedetelo riletti secondo la
ad Alessandro Ma- tradizione locale e
gno, che secondo la contaminati da ele-
tradizione raggiunse menti indiani e iranici,
Gandhara nel 327 a.C. vennero rappresen-
Benché l’occupazione tati insieme a oggetti,
macedone di questo personaggi e costumi
antico regno esteso di tarda derivazione K. GARRETT
tra gli attuali Pakistan ellenistica.
Settentrionale e Ecco così spiegati i
Afghanistan Orientale pilastrini con capi- rotta, un animale ogni 30 metri, con la massa del- SILENI D’ORIENTE
fosse stata breve, gli telli di tipo greco che la fanteria disposta negli intervalli, in posizione leg- Sopra, le mura
abitanti assorbirono sorreggono le statue medioevali di Balkh
la cultura ellenistica in pietra del Buddha, germente arretrata. Lo schieramento (v. schema nel- (Afghanistan): qui
dei dominatori. E gli abiti, le pose e le la pagina precedente) era completato da un secondo sorgeva Baktra,
continuarono ad acconciature elleniche contingente di cavalleria e carri all’estremità orienta- l’antica capitale della
averci a che fare dalla (modificate secondo le della linea di battaglia, pronto a contrastare i ten- Battriana.
In alto a destra, testa
fine del II secolo a.C., la moda locale), gli tativi di aggiramento nemico sul fianco più esposto. di sileno scolpita nel
quando gli Indo-Greci dèi marini e il seguito Come per molte battaglie antiche, le informazioni regno di Gandhara
di Battriana, un regno di Dioniso che gli che possediamo sull’ultima grande vittoria di Ales- (fra Pakistan e
ellenistico fondato dai abitanti di Gandhara Afghanistan), che fiorì
successori di Alessan- scolpirono sui loro sandro sono approssimative e difficili da interpreta- nei primi secoli dopo
dro, si espansero nelle rilievi architettonici re: si possono cercare però alcuni punti fermi, attor- Cristo.
loro terre. per oltre sei secoli. no ai quali ricostruire lo scontro.
L’esercito indiano apparve ai Macedoni “come le
mura di una città, con le cortine intervallate da gran-
di torri”. Poro contava moltissimo sui suoi pachider-
mi da guerra, e metterli in condizione di non nuo-
cere era il problema tattico fondamentale che Ales-
sandro doveva risolvere, anche perché bastava la loro
presenza a innervosire i cavalli dei suoi reparti scelti,
dai quali dipendeva il successo macedone.
Alessandro, che aveva a disposizione circa 11mi-
la uomini secondo la fonte più attendibile (il suo
luogotenente Tolomeo, ripreso da Arriano), schie-
rò la cavalleria (circa 5mila uomini) a scaglioni sul-
la destra, e la falange (6mila uomini) sulla sini-
CORBIS/GETTY IMAGES stra, di fronte agli elefanti e alla fanteria indiana.
Si stava preparando ad attaccare l’ala sinistra ne-
mica: una scelta apparentemente poco vantaggio-
Statua gandhara sa, perché da quel lato era difficile aggirare la linea
di Poro, protetta dal fiume; ma Alessandro aveva
di un bodhisattva
(illuminato), del II-III una carta vincente. Il combattimento venne aper-
secolo d.C. to dagli arcieri a cavallo macedoni, che provocaro-
no l’avversario: stanchi di venire bersagliati senza
42