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cemente lo deponevano. E, come in un moderno «Questo perché il potere era tornato a concentrarsi
colpo di Stato, lo sostituivano con un generale ri- nelle mani dei massimi comandanti militari, inca-
tenuto più affidabile», spiega lo storico. «Ogni co- rico che nel tardo impero corrispondeva a quello di
mandante poteva così aspirare alla carica di impe- magister militum, “maestro dei soldati”. Uno dei più
ratore, mettendo in conto però di ritrovarsi veloce- famigerati fu Stilicone (359 ca.-408), di origini ger-
mente scalzato». maniche, che resse l’impero dopo la morte dell’im-
A ben vedere, era un’eredità arcaica. Prima di assu- peratore Teodosio».
mere connotazioni geopolitiche, la parola imperium Anni dopo, un potere simile fu raggiunto da Fla-
si riferiva infatti al potere di alcuni magistrati milita- vio Ezio (390-454), generale del sovrano Valentinia-
ri i cui ordini, indiscutibili, erano vincolanti anche no III che, dopo aver a lungo frenato la pressione dei
in ambiti politici e religiosi. barbari, fu ucciso in un complotto con la partecipa-
Anarchia militare. Nel III secolo, all’instabili- zione dello stesso imperatore. Un film già visto, con
TRAME DI tà dei confini dovuta alla crescente minaccia dei po- un finale scontato. Nel 455 anche Valentiniano fu
PALAZZO poli barbari si sommarono i pericoli derivanti dal- assassinato, per volere del prefetto Petronio Massi-
A destra dall’alto, le guerre interne, fomentate dai signori della guerra. mo, salito sul trono ma destinato pure lui a morte
l’assassinio di Cesare Tutto ciò portò all’anarchia. violenta: fu trucidato dal suo popolo.
in un quadro di Karl «Se nei primi due secoli il rapporto tra ambito po- Sipario (rosso). Il rosso porpora e il rosso sangue
Piloty (1826-1886)
e un dipinto del litico e ambito militare era in equilibrio, l’esercito fi- continuarono a intrecciarsi fino alla fine, sull’imma-
vittoriano Lawrence nì per assumere tutto il potere, dettando i tempi e i ginaria tela che chiamiamo Impero d’Occidente.
Alma-Tadema (1836- modi della politica», sottolinea Montesanti. «La per- Una tela dipinta, specie nel tardo impero, dalle spa-
1912), che raffigura centuale di sovrani uccisi rimase sempre elevata. Ma de dei soldati. E sarà proprio un soldato, il germa-
un dialogo tra due
Romani: fino al III se nella prima fase dell’impero la crudeltà era spesso nico Odoacre, al culmine di una carriera nell’eserci-
secolo le congiure legata alle manie e alle follie dei singoli sovrani, ora to romano, a deporre nel 476 Romolo Augusto. Fa-
furono ordite nelle a dominare erano le esigenze belliche». cendo calare il sipario (rigorosamente rosso) su quel
stanze del potere,
poi nelle tende Sulla scia di quanto avvenuto con Massimino Tra- dramma truculento durato cinque secoli. •
dei generali. ce (che non mise mai piede a Roma), aumentarono Matteo Liberti
i sovrani “esotici”. Esemplare il caso di Marco Giu-
lio Filippo, detto l’Arabo. Nato in terra siriaca, ave-
va fatto carriera nell’esercito fino a diventare prefet-
to del pretorio e poi imperatore (nel 244). Non sen-
za aver prima tradito il precedente sovrano Gordia-
no III, ucciso dai propri soldati sobillati da Filippo.
Una curiosità: sarà proprio quest’ultimo a festeggia-
re i primi mille anni di Roma (fondata, secondo la
tradizione, nel 753 a.C.). Poi, dopo un’altra venti-
na di imperatori, la crisi del III secolo sembrò fini-
re grazie a un comandante proveniente dalla Dal-
mazia: Diocleziano. Il nuovo sovrano, convinto che
ormai il dominio romano aveva troppi fronti caldi,
non controllabili da un uomo solo, escogitò nel 293
la cosiddetta tetrarchia, o “governo dei quattro”. Co- SCALA
minciò una tregua per l’instabilità politica, ma non
per la violenza.
Fiumi di sangue. L’impero fu diviso in quattro
aree e a Diocleziano si affiancarono altri tre sovrani:
Massimiano, Costanzo Cloro e Galerio. Se i quat-
tro, almeno per un po’, evitarono di farsi la guer-
ra, il sangue tornò a scorrere con una recrudescen-
za delle persecuzioni contro i cristiani. L’esperimen-
to tetrarchico, durante il quale si avvicendarono più
quaterne di imperatori, finì nel 324. Lo spettacolo
si replicò: guerra civile e vittoria finale del più for-
BRIDGEMANART/MONDADORI PORTFOLIO (2) poli, dal 395 capitale del neonato Impero romano
te, Costantino I. «Con la fondazione di Costantino-
d’Oriente, gli imperatori d’Occidente furono preva-
lentemente dei sovrani fantoccio», dice Montesanti.