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SCALA











           La LEGGENDA narra che nella battaglia
           morì Bucefalo, il CAVALLO di Alessandro.

           Il re FONDÒ sul posto, in suo onore, Alessandria Bucefala


                            reagire, carri e cavalieri dell’ala sinistra indiana avan-  cerchiamento del nemico, dando inizio alla strage. Il
                            zarono in colonna, e mentre si trovavano ancora in   re Poro sopravvisse: per il suo coraggio venne tratta-
                            questa formazione poco adatta al combattimento   to con magnanimità da Alessandro, che lo manten-
                            vennero caricati e travolti dall’unità sceltissima dei   ne al potere come governatore.
                            Compagni del re, guidati da Alessandro in persona.   “Non plus ultra”. Secondo la leggenda, sull’I-
                              A questo punto Poro inviò la cavalleria della pro-  daspe Alessandro perse Bucefalo, il suo cavallo da
                            pria ala destra in soccorso alla sinistra: manovra ri-  guerra. E sul luogo della sua sepoltura avrebbe fon-
                            schiosissima, da completare passando tra i due eser-  dato Alessandria Bucefala (oggi Jhelum, omonima
                            citi e in piena vista del nemico. E infatti Alessandro   del fiume). Era pronto per una nuova avanzata, ma
                            ne approfittò, inviando la propria riserva di caval-  questa volta non sarebbe andato lontano. Cercò di
                            leria, al comando di Ceno, ad attaccare sul fianco e   convincere i suoi uomini che la sanguinosa vittoria
                            alle spalle i rinforzi indiani. Dove abbia avuto luo-  sull’Idaspe era l’ultimo sforzo per sottomettere l’In-
                            go l’ultimo, decisivo scontro resta difficile da stabi-  dia: non era vero, e lo sapeva. Nel frattempo, si erano
                            lire, ma il risultato fu quello di gettare nel caos l’a-  diffuse voci sull’immensità di quell’Oriente ancora
                            la destra indiana, che finì per trovarsi schiacciata tra   inesplorato e su un fiume chiamato Gange, presso
                            il nemico e il grosso delle proprie forze appiedate.   il quale popoli bellicosi schieravano in battaglia pa-
                              Elefanti in fuga. Soltanto nella terza fase del-  chidermi mostruosi.
                            la battaglia entrarono in gioco gli elefanti, manda-  Alessandro guidò l’esercito fino alle rive del Beas,
                            ti all’attacco da Poro come ultima risorsa. A quanto   ma resosi conto del rischio di un ammutinamento,
                            sembra i pachidermi riuscirono a creare non pochi   chiese ai suoi soldati cosa intendessero fare. Dopo
                            problemi alla fanteria macedone, ma si ritrovarono   avere ascoltato la deliberazione, contraria ai suoi de-
                            ben presto isolati, bersagliati da frecce e giavellotti,   sideri, si chiuse per due giorni nella sua tenda, spe-
                            feriti e respinti dalle picche della falange, e finirono   rando che l’orgoglio spingesse i guerrieri macedoni
                            per battere in ritirata seminando il panico tra le file   a seguirlo ancora. Questa volta non ci furono ripen-
                            del proprio esercito. Nel momento decisivo, anche   samenti: al “re dell’Asia” non restò altra scelta che
                            i circa 6mila macedoni rimasti sulla riva occidentale   voltare le spalle al carro del Sole.    •
                            dell’Idaspe passarono il fiume e completarono l’ac-                     Gastone Breccia


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