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CORBIS
SECONDA
DISTRUZIONE
Il Secondo Tempio
distrutto dai
legionari nel 70.
Il primo (quello di
Salomone) fu raso al
suolo dai Babilonesi
nel VI secolo a.C.
L’ASSEDIO del 70 d.C. a Gerusalemme fu soltanto
l’ ULTIMO di una serie di MASSACRI in altre città
“ anno un deserto e lo chiamano pace”. Pa- provocare il popolo ebraico furono tutt’altro che
Provocazioni. Le responsabilità dell’Urbe nel
rola di Tacito, storico latino. Ma come:
il segreto della grandezza dell’impero trascurabili: i procuratori della Giudea si distinse-
Fnon era il fatto che i Romani sapevano ro per ottusità, corruzione e mancanza di diploma-
essere tolleranti con i regni e i popoli che entravano zia, tanto da far dire persino a Tacito che “la capaci-
a far parte dei loro domini? Vero. Ma altrettanto ve- tà di sopportazione dei Giudei non andò oltre il perio-
ro è che chi entrava nell’orbita capitolina lo faceva do in cui fu procuratore Gessio Floro”, il cui mandato
spesso scegliendo il minore dei mali. Inoltre, i van- ebbe inizio nel 64.
taggi della cittadinanza romana non erano per tut- A Floro bastarono due anni per portare gli Ebrei
ti. E comunque, con chi non accettava le regole, gli alla rivolta. Confiscò parte del tesoro del Tempio
imperatori e i loro governatori nelle province ave- di Salomone, per compensare un mancato tributo,
vano una sola risposta: il pugno di ferro. senza rendersi conto che il torto economico era me-
Provincia inquieta. Due popoli in particolare no importante dell’affronto religioso. Floro mandò i
hanno sostenuto una lotta plurisecolare per non far- soldati a saccheggiare alcuni quartieri di Gerusalem-
si dominare dall’Urbe: le tribù ispaniche, spina nel me, facendo oltre 3mila morti. Ottenne soltanto di
fianco della Roma repubblicana, e la Giudea, foco- essere costretto a evacuare la città con tutta la guarni-
laio di rivolte nella prima età imperiale. La Palestina gione, per evitare il linciaggio da parte della popola-
era entrata sotto il controllo dell’Urbe grazie a Pom- zione, sobillata dagli Zeloti, promotori della rivolta.
peo Magno, nel corso del I secolo a.C. Non si può Gli Zeloti (traduzione dell’ebraico kannaim, “fede-
dire che sia mai scattato un feeling tra i dominatori, le esecutore”, “seguace”) erano un gruppo ortodos-
diffidenti verso il grande zelo religioso dei sottopo- so che si opponeva con le armi all’occupazione. Ne-
sti, e gli Ebrei, irritati dall’invadenza capitolina nelle rone, fedele all’idea di una Palestina luogo di confi-
loro tradizioni. Un dialogo tra sordi, insomma, de- no, mandò contro quei “terroristi” un personaggio
stinato a sfociare in aperto conflitto. A Roma si con- caduto in disgrazia, Tito Flavio Vespasiano (vedi ar-
siderava la Giudea uno scacchiere marginale, poco ticolo precedente), allora esiliato in Grecia.
produttivo e di scarso interesse politico; a governar- Da quel momento, la repressione seguì un copio-
la non andavano gli uomini più abili e ambiziosi, ma ne ben collaudato e replicato per secoli. Il nuovo co-
figure di basso profilo. mandante assegnò il comando di una legione, la XV
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