Page 60 - IL TASSELLO MANCANTE
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intravvedere  una  luce  in  fondo  al  tunnel.  Ancora  grazie…

            Arrivederci.”
            E mentre finiva di parlare, cominciava già ad accostare la porta,
            come se avesse fretta di richiuderla subito.

            Il buon commissario non poté far altro che salutare a sua volta,
            deluso  e  ridiscendere  gli  scalini  con  un  sorriso  un  po’  ebete

            dipinto sul viso.
            Gli tornò in mente una vecchia canzone di Battisti, che sentiva
            canticchiare  da  suo  padre  quando  era  un  ragazzino:  “dolce  di

            giorno, fredda di sera… sì tu ogni volta, cambi bandiera”…
            Le aspettative che aveva cominciato a costruire nella sua mente

            erano svanite in un minuto come neve al sole. Salì lentamente in
            auto,  perplesso  per  quello  strano  comportamento,  simpatico  e
            promettente  per  tutta  la  giornata  e  poi  così  deludente.  Mentre

            faceva  manovra  per  tornarsene  a  casa,  lanciando  un’ultima
            occhiata  verso  la  villetta,  gli  sembrò  per  un  attimo  di

            intravvedere, davanti a una finestra illuminata, l’ombra di due
            persone… Gli prese un colpo. Ma allora lei non viveva da sola…
            Aveva  un  convivente?…  Un  fidanzato?  E  in  tal  caso  come  mai

            non glielo aveva detto?... Ecco spiegata la sua ritrosia!
            Tornò a casa abbattuto e con la testa piena di pensieri, che non

            lo abbandonarono per tutta la notte. Prese sonno poco prima del
            sorgere del sole, dopo essersi rigirato nel letto per ore.
            Quando  la  sveglia  lo  richiamò  impietosamente  alla  realtà,  si

            accorse che si era addormentato davvero da poco tempo. Cercò di
            rimettersi  in  sesto  con  un  caffè  e  uscì  di  casa  con  la  testa

            annebbiata. Poco dopo, seduto in ufficio, si sentiva molto meno
            sveglio  e  pimpante  del  solito.  Cercò  di  buttarsi  nelle  pratiche,
            che  aveva  un  po’  trascurato  negli  ultimi  giorni,  per  distrarsi  e

            non pensare troppo alla sera precedente.
            Il suo buon umore aveva subito un duro colpo. Però, a un certo

            punto, decise di scuotersi un po’…
            “Forse sto esagerando…  probabilmente Sandra era soltanto un
            po’  stanca,  di  sicuro  non  voleva  trattarmi  male…“  pensò,

            cercando  di  consolarsi  “Comunque  più  tardi  ci  rivedremo  e
            cercherò  di  chiarirmi  le  idee…  E  io  che  da  ragazzo  pensavo  di



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