Page 57 - IL TASSELLO MANCANTE
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Laura, spingendosi in spudorate advances. Al ritorno in casa del

            compagno Laura, che era appena riuscita a ricomporsi in fretta e
            furia, si allontanò con la scusa di dover andare in bagno… e lui,
            ancora  una  volta,  non  si  era  accorto  di  niente.  La  serata  si

            concluse  poco  dopo,  ma  quella  sera  Antonio  aveva  talmente
            esagerato che più tardi, quando siamo usciti assieme per tornare

            alle  nostre  macchine,  io  e  mio  fratello  Rinaldo  lo  abbiamo
            affrontato, minacciando di svelare tutto a Roberto se non l’avesse
            smessa immediatamente.

            Gli  abbiamo  rinfacciato  di  comportarsi  nel  più  riprovevole  dei
            modi,  cercando  di  rubare  la  fidanzata  al  suo  migliore  amico,

            approfittando proprio di questa amicizia. Per tutta risposta, si è
            scagliato  contro  di  noi  con  calci  e  pugni.  Per  un  po’  abbiamo
            pensato  soltanto  a  difenderci,  ma  quando  lo  abbiamo  visto

            raccogliere  sulla  spiaggia  un  grosso  legno  e  avvicinarsi
            minaccioso,  siamo  stati  costretti  a  reagire  più  duramente,

            prendendolo  a  pugni  a  nostra  volta  e  lasciandolo  a  terra
            dolorante.  Poi  abbiamo  raggiunto  la  nostra  auto  per  tornare  a
            casa. Prima di partire lo abbiamo visto rialzarsi lentamente da

            terra  e  salire  a  fatica  sulla  sua  macchina.  A  quel  punto  ce  ne
            siamo andati, sperando che avesse imparato la lezione”.

            “Evidentemente,  non  è  stato  così!”  replicò  la  Palmieri  “e  non
            solo…  forse  proprio  in  quel  momento  ha  cominciato  a  coltivare
            l’idea di rapirla… è d’accordo anche lei, commissario?”

            “E’  probabile…  forse  nella  sua  testa  malata  ha  pensato  che
            anche se al momento lo respingeva, una volta rapita e messa di

            fronte al fatto compiuto si sarebbe arresa e lo avrebbe accettato.
            Lo psicologo della Polizia in uno dei suoi corsi ci ha spiegato che
            purtroppo  molti  nutrono  questo  genere  di  convinzione,

            alimentato anche dai film spazzatura che circolano in televisione
            a  tutte  le  ore…  se  una  donna  ti  resiste  e  dice  di  no,  sta  solo

            fingendo… tu mostra la tua forza, insisti con decisione e vedrei
            che  ben  presto  cambia  idea  e  si  concede…  è  pazzesco!  Secondo
            me  questa  mentalità  è  addirittura  alla  base  di  molti

            femminicidi.” replicò Rinaldi “Ma tornando a noi… grazie per la
            vostra testimonianza. Siete disposti a metterla nero su bianco?”



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