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per il nostro equilibrio. Le ricerche di Maria Renold. Meglio nota come la
“sacerdotessa del tuning” (cioè dell’intonazione), studiò a lungo le differenti
accordature ed i relativi effetti riscontrati sul pubblico.
Se rimane un punto fermo l’oscillazione a 432 Hz, la sua logica di accordatura (in
sostanza, come arrivare ad ottenere i 432 Hz...) non è per niente scontata. Un
beneficio, quello dei 432 Hz, noto a tutti gli antichi (egizi, greci, sumeri, ecc.), e di
cui il grande complotto mondiale ci ha invece privati interferendo direttamente con
la ghiandola pineale atrofizzandola e calcificandola riducendone le capacità
sensoriali ed extrasensoriali.
Giungendo infatti alla conclusione che tutto l’Universo è energia vibrazionale,
ovvero stringhe che vibrano a frequenze diverse emettendo onde che il nostro
cervello va ad elaborare utilizzando il corpo e gli organi di senso quale
“interfaccia”.
Attraverso gli occhi riceviamo le onde elettromagnetiche consentendo al cervello di
elaborare le informazioni rielaborando le frequenze luminose secondo il seguente
schema ed esclusivamente nel range del ‘visibile’.
Attraverso il tatto percepiamo l’illusione del solido, del materiale rielaborando
l’informazione proveniente dalla forza repulsiva che si realizza tra le cariche
negative degli atomi. In buona sostanza non esiste alcun contatto tra i corpi. Tu che
pensi di toccare i tasti della tua tastiera in realtà non li tocchi affatto poiché le
cariche elettriche negative che circondano gli atomi si respingono l’un l’altra. Non
sei seduto sul divano, ma sei sospeso su di esso per uno spazio infinitesimale. Noi
stessi siamo fatti di vuoto.
Attraverso l’udito rielaboriamo le frequenze sonore esistenti in natura attraverso il
background di informazioni già presente nel cervello e ne aggiungiamo di nuove,
oggi anche sintetiche, in un range di frequenze che varia dai 20 Hz ai 20 kHz. Questo
limite superiore tende ad abbassarsi con l'avanzare degli anni: molti adulti non sono
in grado di udire frequenze oltre i 16 kHz. L'orecchio di per sé non è in grado di
rispondere alle frequenze superiori o inferiori all'intervallo indicato, ma queste
ultime possono essere comunque percepite col corpo attraverso il senso del tatto
sotto forma di vibrazioni se sufficientemente potenti in ampiezza.
Il nostro corpo materiale rappresenta pertanto l’interfaccia con il quale il nostro
software (l’anima) interagisce con un universo fatto di onde e difficilmente
comprensibile all’utente finale nella stessa maniera in cui l’utente di Windows, pur
non conoscendo il codice sorgente e i segreti del programma è in grado comunque di
utilizzare gli applicativi quali Words, Excel e gli altri programmi di uso comune.
C’è un organo di senso che non viene più ricordato dalla scienza: la ghiandola
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