Page 177 - avatar gladiatori degli idee_Active
P. 177
La leggenda vuole che Thot abbia donato agli antichi egizi anche la musica alla
quale verrà attribuito un ruolo molto importante sia nei riti che nella definizione
cosmologica dell’universo.
Gli egizi si riferivano infatti al Suono rappresentato dal grido cosmico che il dio Thot
aveva scagliato nel nulla all’inizio dei tempi per dare origine al tutto. A seguito del
suo grido, o della sua risata articolata su sette note musicali crescenti, sarebbero
nate varie realtà divinizzate come la Terra, il destino, il giorno, la notte e così via.
Come ultima citazione, fa eco alle narrazioni dei precedenti miti quanto viene detto
dalla Bibbia nel Libro della Genesi nel momento in cui Dio crea l’universo
attraverso il potere del suo “verbo”.
Il fenomeno ondulatorio può essere applicato ai vari fenomeni dell’universo e
all’esperienza umana. La lunghezza dell’onda, ovvero la distanza tra le creste,
caratterizza genericamente i vari elementi della materia esistente nell’universo: dalle
onde radio, alla finestra dei colori visibili dall’occhio umano, sino alle radiazioni più
nocive. Più la lunghezza dell’onda è ridotta, maggiore è la sua penetrabilità nei
corpi e nella materia. Si stima che all’estrema vibrazione ondulatoria l’onda possa
comportarsi come una particella subatomica. Una stringa vibrante per l’appunto.
Infatti la citazione biblica dice esplicitamente: “Disse Dio, si faccia la luce”.
Nuovamente il Suono è rappresentato come facoltà creativa. La Parola di Dio
diviene sostanza, la “vibrazione divina” crea la vita sulla Terra esattamente come
narrano i miti delle altre culture.
Concetto creativo che viene ripreso dall’evangelista Giovanni che inizia la sua opera
dicendo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”.
La moderna fisica sembra avallare ancora una volta le conclusioni a cui era giunto
l’antico sciamanesimo druidico. Nel lavoro attuato dai fisici per definire
l’architettura dell’universo è stata sviluppata infatti la cosiddetta “teoria delle
stringhe”. Una nuovissima concezione della materia, che unifica la meccanica
quantistica e la teoria della relatività e che va a supportare la cosmologia
vibrazionale degli antichi druidi.
Secondo il paradigma del “Modello standard”, adottato in larga parte dai fisici per
descrivere l’architettura dell’universo, la materia è composta da varie particelle
interpretate come corpuscoli puntiformi indivisibili, come ad esempio i “quark” che
si combinano in vari modi giungendo a formare protoni, neutroni e l’ampia gamma
di particelle e di molecole che costituiscono l’universo.
La moderna teoria delle stringhe non nega il ruolo essenziale di queste particelle, ma
ritiene che esse non siano puntiformi, ma risultino costituite da un sottile filamento di
177