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degli strumenti e della propagazione ondulatoria del suono che essi producevano. Un
fenomeno apparentemente immateriale, come credevano fosse l’aspetto reale
dell’universo, ma in grado di raggiungere l’attenzione degli individui e risultare
soggettivamente concreto.
Avevano osservato come le onde prodotte da un oggetto lanciato in uno stagno si
allargavano da un centro formando un cerchio e, sebbene fossero di natura
inconsistente, coinvolgevano gli oggetti che vi galleggiavano. Avevano altresì
osservato come i terremoti producessero fenomeni ondulatori che si propagavano da
un epicentro per procedere in cerchio come le onde di uno stagno.
L’antico sciamanesimo druidico aveva quindi interpretato il fenomeno del suono per
spiegare la struttura più intima dell’universo, determinandone la nascita attraverso
l’archetipo ondulatorio, e dando vita alla formazione della materia.
La tradizione druidica riporta che all’origine dell’universo si era manifestata una
condizione di esistenza definita con il termine “Baktà”. Un campo energetico con
una sua potenzialità creativa.
All’inizio, secondo gli antichi testi, il Baktà primordiale si richiuse su se stesso
divenendo incandescente e piccolo quanto non avrebbe potuto essere altrimenti. Il
nuovo stato in cui il campo energetico si era trasformato produsse al suo interno una
“insofferenza” di cui si liberò con una immane eruzione energetica. Evento che
produsse un fenomeno ondulatorio di colossale potenza, che si propagò in tutte le
direzioni, creando l’esistenza. Praticamente una descrizione ante-litteram del Big
bang ipotizzato dagli astrofisici moderni.
Nella violenza del rilascio energetico si erano formati vortici di “baktà secondario”,
differenti dalla natura posseduta da quello primordiale, che raffreddandosi
portavano a creare una varietà di istanze energetiche di ogni genere da cui sarebbe
sorta poi la materia.
La composizione della materia secondo la fisica moderna: 1) lo stato della materia
come appare a livello del piano umano; 2) la struttura molecolare della materia
costituita dal legame di più atomi; 3) l’atomo nella sua rappresentazione schematica,
formato da un nucleo centrale costituito da protoni e neutroni e da uno sciame
orbitante esterno di elettroni; 4) la posizione orbitale di un elettrone; 5) i quark, le
particelle basilari che costituiscono gli elementi dell’atomo; 6) le stringhe, corde
vibranti di energia che costituiscono i quark
Per l’antico sciamanesimo druidico che era giunto a questa teoria cosmologica, la
mente umana poteva avere difficoltà a immaginare un simile processo cosmologico,
ma poteva benissimo rappresentarlo attraverso l’esperienza umana dell’archetipo
ondulatorio del suono in tal modo rendendo più vicino alla realtà tutta la spazzatura
generata dalla fisica Einsteiniana che è servita solamente a confondere ed a bloccare
la vera fisica, quella di Nikola Tesla!.
Gli antichi sciamani colsero quindi l’esempio dell’individuo che incamera l’aria con
il suo respiro e la emette dalla bocca con la modulazione della voce. Il processo
cosmologico che aveva dato origine all’universo poteva essere quindi compreso con
l’esempio dell’atto dell’inspirazione che portava a trattenere in sé, concentrandola,
tutta l’energia dell’aria per poi emetterla attraverso un urlo possente le cui
vibrazioni sonore giungevano a mostrare valori di un preciso significato concettuale.
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